«A seguito di una mirata attività investigativa finalizzata al contrasto del cybercrime, ha inibito l’accesso dal territorio italiano a 5 siti web situati su server extra-UE». È quanto rende noto la sezione analisi del reparto operativo del Comando carabinieri per la tutela della salute, attraverso un comunicato diramato dal ministero della Salute. Ciò specificando che «gli accertamenti degli analisti dell’Arma, infatti, hanno appurato che i siti Internet in argomento pubblicizzavano e vendevano medicinali dispensabili esclusivamente in farmacia da un professionista abilitato». Vale a dire siti web, situati in paesi stranieri, che non tenevano conto della normativa in materia di commercializzazione di farmaci e dunque raggiungibili dagli utenti residenti sul territorio nazionale italiano. Questi potevano  liberamente acquistare farmaci vendibili solo in presenza del farmacista. I militari, a margine dell’operazione, comunicano inoltre di aver oscurato 33 siti della stessa tipologia dall’inizio dell’anno in corso.

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Un caso simile balzò agli onori delle cronache – prima della stampa specializzata, poi generalista -, nel lontano 2013. In sostanza, una farmacia online che vendeva farmaci recapitati con corriere espresso a casa dei clienti/pazienti italiani. Il sito che molti ricorderanno, 121 doc, divenuto famoso per aver acquistato una pagina pubblicitaria su una nota testata nazionale, reclamizzando i servizi di vendita di farmaci online. Al tempo furono immediate le reazioni di Federfarma e Fofi. A queste seguì un nulla di fatto, se non una verifica da parte dell’Antitrust italiana. La questione tuttavia prese sostanza al punto da portare all’oscuramento del sito dopo circa quattro mesi dalla prima segnalazione. Allo “shutdown” imposto dalle autorità segui il ricorso, poi respinto dal Tar Lazio. La questione si chiuse definitivamente nel 2017, a distanza di quattro anni, quando il Tar Lazio respinse un nuovo ricorso presentato dalla società Hexpress Ltd, proprietaria del sito, contro l’Autorità garante della concorrenza e del mercato e Federfarma.

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