«La situazione dei prodotti carenti sta diventando insostenibile. Oltre ai “classici” mancanti, stiamo andando in rottura di stock su un gran numero di prodotti. Per un mix di cause, tra cui anche i forti rallentamenti nel trasporto e nelle consegne dei prodotti ordinati, stanno mancando prodotti importanti come antiasmatici, antipertensivi, neurolettici e perfino antiepilettici. I nostri ordini che normalmente ricevevamo in cinque giorni attualmente restano inevasi fino a tre o quattro settimane causando, di conseguenza, carenza per gli utenti che si recano in farmacia». A lanciare l’allarme è Crescenzo Cinquegrana, dirigente della Guacci Spa, azienda di distribuzione intermedia operante in Campania, Lazio, Puglia e regioni limitrofe. Come riportato da FarmaciaVirtuale.it, negli ultimi mesi i distributori sono stati alle prese con l’incremento dei costi energetici. Nelle ultime settimane, tuttavia, il quadro si è complicato notevolmente per via di ritardi logistici nella consegna degli ordini, prezzi delle materie prime fuori controllo e difficoltà nel reperire plastica e alluminio per i blister dei medicinali.

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Il cambio delle dinamiche di approvvigionamento

Con riferimento alle dinamiche di approvvigionamento della distribuzione intermedia, Cinquegrana sottolinea che in molti casi si verifica l’accorpamento di più ordini inevasi in un’unica consegna. Con molta probabilità questa dinamica è dovuta alla necessaria ottimizzazione dei costi da parte dei trasportatori. Tale riorganizzazione, tuttavia, impatta negativamente favorendo delle ricadute lungo la filiera. Secondo Cinquegrana lo scenario è caratterizzato da «ulteriori ritardi a livello generale». Nel dettaglio, «se si accorpano le consegne, saltandole, rimandando alla successiva, il distributore va in rottura di stock». Il fenomeno non è riferito ai prodotti segnalati come carenti o indisponibili ma riguarda quelli di uso comune, di cui le farmacie hanno necessariamente bisogno quotidianamente.

L’allarme dei distributori lo scorso luglio

Dall’inizio del 2021 i distributori intermedi hanno lanciato a più riprese l’allarme relativo all’incremento dei costi energetici e logistici. Le sigle avevano acceso i riflettori sulla problematica secondo cui «i rincari dei costi di energia e carburanti, la cronica sotto-remunerazione delle attività svolte unite da ultimo alle difficoltà di approvvigionamento rischiano di incrinare il servizio di distribuzione dei medicinali alle farmacie. Con disagi e disservizi facilmente immaginabili per i pazienti e le categorie più fragili della popolazione». Ciò denunciando anche la dinamica secondo cui, all’epoca dell’allarme, era «più complesso ottenere risposte tempestive dalla politica alle istanze richiamate dal settore ormai da lungo tempo».

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