«Utile netto a 2,7 milioni di Euro rispetto ai 2,5 milioni di Euro al 30 giugno 2019 (+8,4%)», «nuove erogazioni al settore della farmacia per circa 45 milioni di Euro nel primo semestre 2020», «patrimonio netto a 68,2 milioni di Euro (+4,1%) e Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari al 15,61% al 30 giugno 2020», «raccolta diretta complessiva a 516 milioni di Euro (-2,2% rispetto al 31 dicembre 2019)», «impieghi a 613 milioni di Euro (+2,5% rispetto al 31 dicembre 2019)» e «oneri operativi pari a 3,6 milioni di Euro (sostanzialmente stabili rispetto a giugno 2019)». Sono i risultati semestrali al 30 giugno 2020, approvati dal Consiglio di amministrazione di Farbanca Spa, istituto specializzato nell’offerta di servizi bancari al mondo della farmacia, partecipato per il 70,77% da Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in liquidazione (BPVI in LCA).

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Utile netto a 2,7 mln di Euro

«I risultati al 30 giugno 2020 – spiega Giampiero Bernardelle, amministratore delegato – evidenziano la capacità di Farbanca di stare con successo sul mercato: i 2,7 mln di utile netto di periodo includono infatti sia rettifiche su crediti per Euro 1,0 milioni sia i maggiori costi legati all’outsourcing dei servizi informatici e di back office e ai supporti consulenziali che si rendono necessari in sostituzione dei servizi precedentemente forniti dalla ex Capogruppo, il tutto in un contesto reso ancora più difficile dagli accadimenti relativi alla pandemia Covid».

Invariata l’attenzione alla qualità del credito

Bernardelle sottolinea poi che «questi importanti sforzi sia operativi che economici – si legge in una nota – non hanno minimamente distolto la banca dalle sue consuete politiche commerciali e creditizie: oltre a confermare il sostegno che il nostro istituto fornisce al mondo della farmacia è stata mantenuta invariata l’attenzione alla qualità del credito, che ci porta ad avere un rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti netti pari al 1,24% e un indice di copertura dei crediti deteriorati del 75%, (mentre la copertura delle sole sofferenze è all’80%), in un contesto di solidità patrimoniale rappresentata da un indice di capitalizzazione (CET1 ratio) al 15,61%. Sono numeri per noi importanti, che ci consentono di guardare fiduciosi alle nuove sfide del presente e del futuro».

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