Lo scorso novembre l’Ente nazionale previdenza e assistenza farmacisti (Enpaf) aveva manifestato la propria disponibilità nel sostenere i farmacisti residenti o operanti nelle aree interessante ai gravi eventi alluvionali avvenuti. A distanza di poco meno di un mese, con provvedimento dirigenziale del 2 dicembre 2019, l’Enpaf ha predisposto gli interventi assistenziali, fissando al 30 marzo 2020 il termine ultimo per presentare le richieste di prestazioni straordinarie. L’intervento riguarda coloro oggetto di danni subiti in seguito agli eventi verificatisi da settembre a novembre 2019, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con delibera del Consiglio dei ministri.

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Le aree oggetto dello stato di emergenza sono il comune di Venezia, provincia di Alessandria, la Città metropolitana di Genova, le province di Savona e La Spezia, Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa ed infine Trapani. In merito ai beneficiari, l’Enpaf ha reso noto che potranno fruire delle prestazioni i pensionati e gli iscritti con almeno cinque anni di iscrizione e contribuzione. Quanto alla copertura economica, lo stesso ente riferisce che rientrano nell’iniziativa i danni all’abitazione principale di proprietà, quelli ai locali destinati all’esercizio dell’attività professionale e i danni economici derivanti dall’eventuale cessazione del rapporto di lavoro dipendente conseguenti all’evento calamitoso. La modulistica può essere scaricata sin da subito al link http://www.enpaf.it/servizi-istituzionali/servizi/assistenza/servizi-istituzionali-assistenza-calamita-naturali.

«I colleghi che hanno subito danni – aveva riferito Emilio Croce, presidente Enpaf – potranno contare sull’aiuto economico dell’Ente che interverrà non appena il presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto, dichiarerà lo stato di calamità naturale». Il dirigente aveva poi sottolineato che «come avvenuto per le altre calamità naturali abbattutesi negli ultimi anni sul nostro territorio la Fondazione non farà mancare il proprio sostegno agli iscritti e pensionati, che abbiano subito danni all’abitazione di residenza o all’esercizio dell’attività professionale».

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