«Al termine del consiglio direttivo che si è tenuto a Bologna in occasione di Cosmofarma, il dr. Giombini ha informato i colleghi che dal 3 maggio cesserà il suo mandato in Comifar Spa, ed ha perciò annunciato la sua decisione di dimettersi dalla carica di presidente Adf a far data dal 30 aprile 2019». È quanto si legge in una nota diramata dall’Associazione distributori farmaceutici (Adf), associazione di categoria che riunisce 30 aziende di distribuzione intermedia farmaceutica in Italia. Tale dimissione arriva in funzione dell’applicazione automatica dello Statuto, che prevede l’impossibilità di rivestire cariche associative da coloro che non abbiano incarichi di legali rappresentanti o di dirigenza presso le aziende associate. Sulla base di quanto previsto dalle norme statutarie, il nuovo presidente è Alessandro Morra, fondatore della Sofarmamorra Spa, sino ad ora alla vicepresidenza dell’Adf. Morra, spiega Adf, avrà il compito «di condurre in tempi brevi il consiglio direttivo alla nomina del nuovo presidente».
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Secondo quanto riferisce l’associazione dei distributori intermedi, «Giombini ha lungamente ricoperto la carica di amministratore delegato in Comifar Distribuzione Spa per poi diventare presidente della holding del gruppo, leader della distribuzione farmaceutica in Italia. Da maggio 2014 presiede l’Adf, associazione che riunisce la maggioranza dei grossisti farmaceutici includendone tutte le loro componenti, e nel cui direttivo è stato prima consigliere dal 2002 e poi vicepresidente dal 2006». Per l’occasione, prosegue la nota, «i membri del consiglio ringraziano il dr. Giombini per l’impegno personale e professionale profuso a beneficio sia dell’organizzazione interna che dell’immagine esterna dell’associazione, ribadendo in tutte le sedi e le occasioni il ruolo fondamentale dei grossisti al fianco della farmacia e dell’industria, a tutela del servizio farmaceutico Ssn e dei cittadini-pazienti».
Lo scorso marzo, in un editoriale pubblicato sul “Quaderno della distribuzione farmaceutica”, Giombini era intervenuto sul tema della riforma della remunerazione. In tale occasione aveva nuovamente sottolineato l’importanza della distribuzione intermedia in Italia, esortando i decisori politici ed istituzionali a non sottovalutare «i chiari segnali di deterioramento delle nostre aziende, che non possono essere lasciate alla sola capacità di iniettare risorse finanziarie in presenza di un non adeguato e sempre più ridotto compenso per l’attività svolta, al fine di assicurare la sopravvivenza delle aziende stesse e dei posti di lavoro».
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