Il presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute Orazio Schillaci, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha firmato il decreto del 23 ottobre 2024 che definisce il programma pluriennale per favorire la progressiva diffusione e utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (Dae) presso luoghi e mezzi di trasporto specifici, con priorità per scuole, università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. L’atto, pubblicato in Gazzetta ufficiale, Serie generale, n. 285 del 5 dicembre 2024, attua quanto previsto dalla legge n. 116 del 4 agosto 2021 per promuovere la diffusione dei Dae. Il programma ha durata quinquennale, dal 2021 al 2025, per un importo complessivo di 10 milioni di euro.

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Dae collocati in posti accessibili 24 ore su 24

Le risorse vengono ripartite tra le regioni sulla base della popolazione residente. Entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, le regioni dovranno presentare al Ministero della salute uno specifico piano di utilizzo delle risorse assegnate, indicando per ogni anno gli obiettivi e i relativi indicatori per diffondere i Dae nei luoghi e mezzi previsti dalla legge. Il Ministero valuterà la conformità dei piani regionali ed erogherà le risorse per il 2021-2024 in un’unica soluzione. Le regioni dovranno poi trasmettere relazioni sullo stato di attuazione dei piani. In base alla valutazione di tali relazioni, il Ministero erogherà la quota per il 2025. I Dae dovranno essere collocati in posti accessibili h24 ove possibile e segnalati in modo ben visibile. Si raccomanda di pianificare il posizionamento in modo da consentire un pronto intervento in pochi minuti in caso di necessità. È prevista anche la formazione del personale all’utilizzo dei dispositivi.

Il riparto delle risorse

Nella tabella di cui all’allegato B al decreto è prevista la ripartizione alle regioni dal 2021 al 2025, sulla base della popolazione residente al 1 gennaio 2022 (fonte Istat), delle risorse assegnate dalla legge 4 agosto 2021, n. 116, in coerenza con le dotazioni annuali, al netto di quelle relative alle pubbliche amministrazioni di Trento e Bolzano. La Lombardia risulta la regione con la quota più elevata, pari a 343.119,20 euro per ciascuna annualità, per un totale di 1.715.596 euro nel quinquennio. Seguono Lazio con 197.212,61 euro annui (986.063,05 euro totali), Campania con 194.090,89 euro annui (970.454,45 euro totali), Veneto con 167.288,92 euro annui (836.444,60 euro totali) e Sicilia con 166.791,44 euro annui (833.957,20 euro totali). Le regioni con le quote minori sono Valle d’Aosta con 4.256,98 euro annui (21.284,90 euro totali) e Molise con 10.081,69 euro annui (50.408,45 euro totali).

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