La commissione Sanità del Senato è tornata, il 14 aprile 2015, a discutere di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti, nonché di altre di disposizioni concernenti la possibile donazione di farmaci alle organizzazioni senza scopo di lucro. In termini giuridici, si tratta di proposte di modifica al disegno di legge n. 1092 (presentato dal parlamentare di FI D’Ambrosio Lettieri) che, a sua volta, rivedrà l’articolo 157 del decreto legislativo 219/2006.
Tre parlamentari del gruppo misto, Maurizio Romani, Alessandra Bancini e Maria Mussini hanno chiesto in particolare in specificare nel testo che i medicinali non utilizzati soggetti a obbligo di prescrizione medica possano essere «distribuiti o dispensati ai soggetti indigenti o bisognosi esclusivamente dalle Onlus ovvero dagli enti assistenziali che operano a livello locale e che sono impegnati in attività di utilità sociale, a condizione che dispongano di personale medico ai sensi di quanto disposto dalla normativa vigente. In ogni caso l’attività di dispensazione e distribuzione di tutti i medicinali deve avvenire a cura di personale abilitato alla professione di farmacista, medico, infermiere o attraverso l’ausilio di personale adeguatamente formato e comunque sotto la responsabilità diretta di un medico o di un farmacista».
Paola Taverna, del Movimento 5 Stelle, ha proposto invece che i farmaci da banco di automedicazione e quelli non soggetti a prescrizione medica possano essere distribuiti, previa stipula di apposite convenzioni anche «dagli esercizi commerciali di cui all’articolo 5 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 233, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248», ovvero in supermercati e parafarmacie.
Infine la senatrice Laura Bianconi (NCD) ha proposto che «l’ordine provinciale dei farmacisti competente per territorio svolga azione di supporto e di collaborazione all’attività delle ONLUS, limitatamente agli ambiti di propria competenza e con particolare riferimento al reperimento di farmacisti volontari, anche mediante sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa».
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