Si apre uno spiraglio per le parafarmacie nel Ddl Concorrenza in esame alla commissione Industria del Senato. Il presidente delle Libere parafarmacie italiane Ivan Giuseppe Ruggiero, infatti, dichiara di aver ricevuto conferma dall’ufficio legislativo Gruppo misto del Senato che il presidente della commissione Massimo Mucchetti è stato sollecitato a rivedere l’ammissibilità dei subemendamenti pro-parafarmacie e pro-concorrenza. Tutti subemendamenti esclusi in un primo momento in quanto giudicati inammissibili dallo stesso Mucchetti. Per i titolari delle parafarmacie era stato un fulmine a ciel sereno, tanto da far parlare Ruggiero di «oligopoli e distorsione del settore farmaceutico, a scapito della tutela della salute pubblica, perché gli interessi meramente commerciali prevarranno sulla salute del cittadino», nonché di «vittoria delle lobby» vera e propria. Ora sembra che qualcosa si muova e magari Mucchetti, opportunamente sollecitato, potrebbe ripensarci. «Una grande soddisfazione – spiega Ruggiero – dall’epilogo amaro dichiarato sui social, siamo passati ai fatti; abbiamo messo in evidenza i subemendamenti presentati da Si-sel, ai quali nessuno aveva creduto e tantomeno parlato e poi abbiamo contestato l’inammissibilità dichiarata da Mucchetti. Siamo stati anche informati, inoltre, che gli emendamenti saranno comunque ripresentati così com’erano». «Restiamo in attesa – termina – di conoscere le decisioni di Mucchetti, e soprattutto ringrazio personalmente la senatrice De Pretis, che prontamente ha colto la richiesta delle parafarmacie e l’ha fatta subito sua, attivandosi con tempestività nel sollecitare il presidente Mucchetti a una risposta. Nulla è perduto per le parafarmacie, lotteremo fino alla fine, per il riconoscimento della nostra libertà professionale». I subemendamenti pro-parafarmacie, approvati in precedenza dalla commissione Bilancio, erano stati dichiarati inammissibili perché non direttamente correlati agli emendamenti ai quali si riferiscono, in particolare il sub-emendamento 48.100/28, analogo, secondo Mucchetti, ad alcuni precedenti con richieste di modifiche già dichiarate inammissibili, anche se, come spiega Ruggiero, non si trattava di quelle che parlavano di fascia C e sanatoria.
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