ddl concorrenza farmaciePer il Ddl Concorrenza si profila l’ennesimo rinvio. Nonostante le assicurazioni giunte da più parti circa un avvio della discussione al Senato a partire da oggi, mercoledì 8 marzo, il provvedimento (benché all’ordine del giorno) non figura nel calendario stilato dalla conferenza dei capigruppo. La notizia, riferisce l’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, è stata confermata da uno dei due relatori, Luigi Marino (Ap): «Speriamo si parta la prossima settimana», ha dichiarato. Lo stesso parlamentare ha tuttavia assicurato che «non ci sono problemi politici».
Nel frattempo, indiscrezioni raccolte dalla stampa indicano che nel pacchetto di emendamenti messo a punto dal governo e dai relatori potrebbe essere presente anche una modifica riguardante le farmacie. In particolare, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore (che comunque utilizza ancora il condizionale), sarebbero state in qualche modo recepite le preoccupazioni manifestate da parte della categoria rispetto all’ingresso delle società di capitale nella proprietà delle farmacie. Come noto, infatti, nel testo che è stato licenziato nello scorso mese di agosto dalla commissione Industria di Palazzo Madama, era stato inserito un limite pari al 20 per cento: le società, in altre parole, non potrebbero controllare più di un quinto del mercato di ciascuna regione. Tale paletto, introdotto al fine di limitare la concentrazione in poche mani di una quota troppo alta di esercizi, è finito in più di un’occasione nel mirino delle associazioni di categoria, che hanno sottolineato come esso non sia sufficiente, dal momento che potrebbe consentire ad un pugno di aziende di controllare quasi la totalità del sistema-farmacie del Paese. Una preoccupazione che, dunque, sembrerebbe essere arrivata fino all’esecutivo e al Parlamento, dal momento che uno degli emendamenti che saranno presentati a partire da oggi in Aula al Senato prevederebbe proprio un abbassamento del tetto. Non si sa ancora di quanto si proponga di abbassare la quota ma il quotidiano economico parla di un valore pari al 15 per cento. «Nelle intenzioni della maggioranza – ricorda il Sole 24 Ore – il provvedimento sarà poi riportato in Commissione per esaminare solo le proposte di relatore e governo, che potranno essere sub-emendate. L’esame in Commissione dovrebbe durare “non oltre una settimana” auspicano i relatori per poi riportare il Ddl in Aula per l’ok definitivo di Palazzo Madama e il ritorno in terza lettura alla Camera». L’iter necessita dunque ancora di alcuni passaggi, ma l’impressione è che si sia in dirittura d’arrivo.

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