Cosmesi, nel rapporto di Cosmetica Italia consumi e ruolo delle farmacie

Il centro studi di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche, ha pubblicato l’Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022. I dati mostrano un trend positivo e in ripresa dopo la battuta d’arresto della pandemia. «Se il 2021 è stato, per la cosmetica italiana, l’anno della (benché faticosa) ripresa dalla pandemia ed è stato ancora in parte condizionato dai suoi effetti negativi – commenta Benedetto Lavino, presidente Cosmetica Italia –, il 2022 registra la conferma delle caratteristiche tipiche del comparto cosmetico, ovvero la reattività e la velocità di crescita dei trend sia di consumo sia di offerta. Un successo legato alla capacità delle imprese cosmetiche di adeguarsi ben più rapidamente alle mutate realtà di acquisto rispetto ad altri comparti nazionali dei beni di consumo». A livello complessivo, l’industria cosmetica ha registrato una crescita della produzione del 12,4%, pari a un valore di 13,3 miliardi di euro. L’export, che rappresenta una quota del 44%, è aumentato del 18,5%, mentre il mercato interno ha messo a segno un incremento a valore dell’8,5%, approssimandosi agli 11,5 miliardi di euro. I numeri della prima parte del 2023 sembrano confermare l’andamento positivo del settore, per il quale si stima un’ulteriore crescita del fatturato dell’8% (14,3 miliardi di euro) e un incremento dei consumi del 6,3% per 12,2 miliardi di euro di acquisti previsti nel corso dell’anno.

In farmacia il 17% dei consumi

I prodotti cosmetici venduti nel canale farmacia costituiscono il 17% del totale dei consumi del settore. Nel 2022 le vendite in questo canale hanno totalizzato un valore di 1.951 milioni di euro, registrando una crescita del 4,6% rispetto al 2021 e del 4% rispetto al 2019. Rispetto al 2021, inoltre, le vendite a volume sono aumentate dell’1,3% e i prezzi del 3,6%. «Le proiezioni a fine 2023 – si legge nel report – portano il canale a un valore di oltre 2mila milioni di euro (+3,2%), che salirà ulteriormente di 2,4 punti percentuali nelle stime al 2024. Con riferimento alla struttura di distribuzione si assiste a un aumento della densità delle catene, sia reali che virtuali, che concentrano in numerica il 17% di tutte le farmacie in Italia ed evidenziano performance sopra la media, soprattutto per quanto riguarda il Centro–Nord Italia». Viene inoltre sottolineato che «la multicanalità della farmacia è un altro elemento che ha favorito le dinamiche di crescita: emerge una concentrazione maggiore delle vendite attraverso piattaforme online, che passano dal 3,4% del 2019 all’8,2% in soli tre anni, a discapito della market share inter–canale delle farmacie tradizionali che ridimensionano la loro quota nello stesso periodo dal 77,3% al 71,7%».

Farmacie sempre più specializzate

Cosmetica Italia sottolinea l’evoluzione della farmacia negli ultimi anni, che ha rafforzato gli investimenti cosmetici e la specializzazione degli addetti alle vendite. «A questo – spiega la sigla – si aggiunge un sempre più stretto legame tra imprese e farmacisti che investono sinergicamente sull’identità della farmacia, sul posizionamento e sui clienti, contrastando la leva inflattiva che, mediamente, si è attestata su livelli inferiori al 4%. Esistono alcuni caratteri distintivi del consumo di cosmetici in farmacia: motivazioni dirette e pragmatiche spingono il consumatore a preferire la farmacia rispetto ad esempio alla profumeria, anche se, immaginando il futuro ambiente di vendita, si delinea un incrocio funzionale e commerciale tra l’area puramente farmaceutica e un’area più attraente per i prodotti beauty. Nonostante la contaminazione tra i canali, la qualità rimane il primo motivo di scelta degli acquisti in farmacia». Tra i principali prodotti cosmetici venduti in farmacia la maggioranza è destinata alla cura del viso (30,7%), seguita dalla cura del corpo (27,6%), igiene del corpo (13,1%), capelli e cuoio capelluto (7,2%).

Documenti allegati

• 4010 – Cosmetica Italia – Rapporto Annuale 2023