Dopo la serie di controlli a tappeto effettuati lo scorso luglio in svariate farmacie ubicate nelle provincie di Terni e Perugia, i carabinieri del Nas di Pescara, nell’ambito di accertamenti nel settore farmaceutico, rendono noto di aver ispezionato una parafarmacia in provincia di L’Aquila nella quale sono state rilevate una serie di omissioni. Secondo quanto comunicato, infatti, al momento della visita i carabinieri abruzzesi hanno riscontrato la mancanza di «un’insegna esterna che indicasse la tipologia dei farmaci in vendita», di «informazioni relative al nominativo del farmacista responsabile», l’assenza di «spazi o contenitori ad hoc per la conservazione dei farmaci scaduti», ed infine la carenza di «spogliatoi e servizi igienici per il personale dipendente». A causa di quanto riscontrato, sia il rappresentante legale dell’attività, sia il farmacista che la gestiva, sono stati segnalati alle autorità amministrative e sanitarie.

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Lo scorso mese di giugno i carabinieri del Nas di Napoli avevano deferito un farmacista per tentata truffa perché trovato a portare fustelle presso uno studio medico. Durante il controllo in uno studio associato gestito da tre medici, veniva notato un farmacista titolare di una farmacia che, secondo quanto riferito dai Nas, «consegnava a un’impiegata dello studio medico 39 fustelle di farmaci la cui dispensazione, a carico del Ssn, e con obbligo di ricetta». Tali fustelle, prive di impegnative, «venivano sequestrate dai carabinieri del Nas che, insospettiti dall’illecito, decidevano di estendere i loro controlli anche alla farmacia».

Qualche giorno prima, diversi nuclei dei carabinieri, nel corso di differenti operazioni, sequestrarono confezioni di morfina, metadone e barbiturici. Anche il Nas di Parma aveva «denunciato in stato di libertà il titolare di una farmacia, situata nella provincia di Piacenza, poiché ha attivato, all’interno dell’attività commerciale, un impianto di video sorveglianza con sistema di registrazione senza la prescritta autorizzazione alla Direzione provinciale del lavoro». Infine, il Nas di Lecce aveva «sequestrato complessivamente 305 fustelle segnaprezzo abbinati a medicinali venduti senza ricetta», all’interno di due farmacie situate nella provincia salentina.

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