
Come riferito dall’agenzia di stampa Askanews, la notizia è stata annunciata direttamente dall’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, che nella giornata di lunedì 17 ottobre, a Palazzo Balbi, «accompagnato dai tecnici dell’avvocatura e della farmaceutica regionali, ha incontrato una delegazione di farmacisti veneti che protestavano», lamentando ritardi nell’espletamento dei passaggi burocratici da parte della Regione. Secondo Coletto, tuttavia, in realtà «non c’è stato nessun ritardo. Semmai la giusta attenzione al futuro di tanti farmacisti, per lo più giovani, che deve essere garantito e il meno incerto possibile, perché ci si muove in una materia che, in tutta Italia, è stata travolta di ricorsi e atti giudiziari. Tanto per citarne uno, c’è stato un ritardo di più di un anno causato dal ricorso di un privato alla Corte Costituzionale, contro la genesi dei procedimenti, che fu la cosiddetta legge “cresci Italia” del 2012. La stessa legge prevedeva la realizzazione da parte del ministero della Salute di una Piattaforma tecnologica e applicativa unica per le procedure concorsuali, che però è stata resa operativa solo nel mese di marzo del 2015».
Di parere opposto Jacopo Berti, consigliere del M5S, secondo il quale «quattro anni per assegnare 224 farmacie sono un insulto ai professionisti che hanno vinto il concorso e a tutti i cittadini veneti».
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