Gennaro Fusco, farmacista preparatore, aggiunge la sua testimonianza alle voci che da tempo segnalano la carenza perenne di Cannabis terapeutica in Italia, un grave problema che costringe numerosi pazienti a rinunciare alle terapie. «Da quando abbiamo iniziato l’attività di allestimento di preparati a base di Cannabis terapeutica abbiamo sempre riscontrato difficoltà nel reperire la materia prima. Il problema, purtroppo, non è stato risolto neanche con l’accordo siglato tra il Ministero della Difesa e il Ministero della Salute per la produzione a cura dell’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze. Nonostante l’impegno di entrambi i ministeri il più delle volte la richiesta supera di gran lunga la quantità di materia prima che riusciamo ad avere». Alla luce delle serie difficoltà che si sono venute a creare, è stata presentata da Fabio Di Micco, senatore del gruppo misto, un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza, al quale è stato chiesto «se non si intenda rivedere i quantitativi massimi circolanti al di là di singoli interventi dei farmacisti e se non si intenda monitorare l’effettiva quantità prodotta nonché autorizzare un aumento, corrispondente al reale fabbisogno, della quantità di Cannabis che può essere prodotta dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, considerato anche il costante aumento di pazienti cronici che hanno necessità di ricorrere alle cure non convenzionali».
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Fusco: «Troppi pazienti rinunciano alla terapia»
L’aumento esponenziale della richiesta di preparati a base di Cannabis terapeutica nasce dalla progressiva sensibilizzazione sulle possibili terapie e applicazioni di questa sostanza. «Molti medici – afferma Gennaro Fusco – si sono sensibilizzati all’uso della Cannabis terapeutica e così anche i pazienti, che prima erano scettici all’ipotesi di intraprendere queste terapie. Pertanto negli ultimi due anni la richiesta è più che raddoppiata e sono sempre più numerosi i pazienti costretti a rinunciare alle terapie». Come ha fatto presente un altro farmacista preparatore, Marco Ternelli, l’Oms aveva previsto questa crescita, ma la Cannabis terapeutica arrivata è stata molto inferiore alla domanda. «Per il 2020 – ha dichiarato Ternelli a FarmaciaVirtuale.it – l’Oms aveva indicato un fabbisogno di due tonnellate, salite a tre tonnellate nel 2021. Ma nelle condizioni attuali arriverà il 35-40% di tale quantità».
«Privatizzare la produzione potrebbe compensare la carenza»
Secondo Gennaro Fusco potrebbe essere utile una revisione dell’accordo con l’Olanda, uno dei principali produttori di Cannabis terapeutica da cui importa l’Italia, ma anche aprire la produzione ai privati, come avviene all’estero. «Se dovessi indicare delle strade da intraprendere per risolvere il problema della carenza di Cannabis terapeutica – conclude Fusco – penserei in primo luogo a una revisione degli accordi con l’Olanda, a mio avviso il produttore maggiormente in grado di far fronte alle richieste. Contemplerei però anche la possibilità di aprire la produzione a imprenditori privati, come già accade in alcuni paesi esteri, dove aziende private producono Cannabis terapeutica per conto del Ministero della Salute. Forse così si riuscirebbe a coprire il fabbisogno. Resta poi fondamentale snellire la macchinosa burocrazia che ruota intorno alla produzione e dispensazione di preparati a base di Cannabis terapeutica, perché è ingiusto che molti cittadini non abbiano gli stessi diritti di altri. A tale proposito è fondamentale armonizzarne la dispensazione in Italia, in modo che tutti i sistemi sanitari regionali provvedano alla copertura economica di questi preparati».
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