L’uso della cannabis terapeutica è consolidato in Italia da oltre un decennio. Nonostante le iniziali difficoltà e i pregiudizi da superare, nel 2025 è un’opzione terapeutica prescritta e richiesta. È in sintesi quanto emerso in una lectio magistralis che Marco Ternelli, farmacista e galenista con esperienza pluriennale nel settore, ha condiviso su FarmaciaVirtuale.it. Nella video-registrazione, disponibile aprendo questo collegamento, Ternelli ha fatto un’analisi approfondita dello stato dell’arte della cannabis medica nel nostro Paese.

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Collaborazione medici-farmacisti e varietà disponibili in Italia

Ternelli ha sottolineato che la collaborazione tra medici e farmacisti è stata e continui a essere l’elemento centrale per la corretta gestione della terapia con cannabis. Per Ternelli il confronto costante tra le due figure professionali è indispensabile per individuare la varietà, la forma farmaceutica e il dosaggio più adatti per ogni singolo paziente e aggiornare il Medico su ogni novità relativa a varietà disponibili, forme farmaceutiche galeniche innovative. Quanto alle varietà di cannabis disponibili in Italia, come osservato da Ternelli esse sono molteplici e con caratteristiche differenti in termini di contenuto di principi attivi (Thc e Cbd) ma soprattutto cannabinoidi secondari, genetica, terpeni. Attualmente, le più utilizzate sono la Bedrocan e la Bediol di origine olandese, la Hindu Kush importata dalla Spagna e la Fm2 prodotta dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La scelta tra le diverse opzioni dipende dalle esigenze cliniche specifiche.

Estratti oleosi a base di cannabis: uso sempre più attuale

Accanto alle infiorescenze, ruolo sempre più centrale è ricoperto dagli estratti oleosi. Il farmacista ha infatti il compito di trasformare la materia prima vegetale in medicinali personalizzati, come capsule, cartine, tisane e appunto estratti. Essi sono ottenuti attraverso diverse tecniche estrattive e permettono di modulare il dosaggio dei cannabinoidi e di agevolare l’assunzione da parte del paziente. Negli ultimi anni, con gli estratti classici, sono comparsi anche quelli industriali, pronti per essere diluiti e dispensati dal farmacista. Sebbene rappresentino un’opzione comoda e standardizzata, gli estratti galenici mantengono alcuni vantaggi, come la possibilità di sfruttare appieno il fitocomplesso della cannabis con i suoi numerosi componenti, la possibilità di ottenere concentrazione superiori a quelle degli estratti industriali.

Il futuro della cannabis terapeutica in Italia secondo Ternelli

Guardando al futuro, Ternelli ha evidenziato che ci sono ancora sfide che attendono il settore della cannabis terapeutica in Italia. Sarà necessario stabilizzare e incrementare ulteriormente l’approvvigionamento di materia prima, per scongiurare le carenze che si sono verificate in passato. In secondo luogo, bisognerà lavorare per una sempre maggiore accettazione e conoscenza della cannabis in ambito medico, sfatando falsi miti e preconcetti, ma anche sulla formazione dei Farmacisti Galenisti, per evitare errori (anche gravi) nelle preparazioni galeniche. Allo stesso tempo, nuove opportunità si profilano all’orizzonte. La ricerca scientifica sulla cannabis è in costante progresso e promette di far luce su meccanismi d’azione e potenziali applicazioni terapeutiche ancora inesplorate. Inoltre, un adeguamento normativo potrebbe semplificare l’accesso alle terapie e agevolare il lavoro di medici e farmacisti, considerando che l’ultimo (e unico) atto normativo specifico della cannabis risale ormai a 10 anni fa (Decreto Lorenzin del 9/11/2015).

Video-registrazione integrale

Si rimanda alla video-registrazione disponibile sul canale YouTube di FarmaciaVirtuale.it

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