federfarma«I decreti 56 e 57 sono due aberrazioni burocratiche, che non produrranno nessun risparmio, sicuramente creeranno un disagio ai cittadini, un probabile danno ai farmacisti e una mortificazione ai medici». È una bocciatura su tutta la linea quella del presidente di Federfarma Campania e Napoli, nonché presidente di Credifarma, Michele Di Iorio, verso i decreti 56 e 57 introdotti dalla Regione a fine maggio che recano “misure di incentivazione dell’appropriatezza prescrittiva e di razionalizzazione della spesa farmaceutica territoriale”. Vale a dire obblighi per Asl, medici e farmacisti finalizzati a tagliare i costi per i medicinali e a favorire i farmaci a brevetto scaduto, con precisi tetti da rispettare a seconda delle categorie e delle patologie connesse, e il vincolo per contro a giustificare la scelta di farmaci branded. Provvedimenti che hanno scatenato l’opposizione tanto dei medici, e in particolare della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, quanto del sindacato dei farmacisti, che si dice pronto al ricorso al Tar.

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«Sono arrabbiatissimo per quanto sta succedendo. Oggi ho un incontro in Regione, ho chiesto di confrontarmi con i vertici della sanità. Qui si sta realizzando la lotteria della residenza: se appartiene a un’Asl dove le ricette sono molto controllate, come nella Napoli 1, il farmacista è tenuto ad attenersi alla stretta osservanza dei decreti e sicuramente ci saranno perdite per ricette non liquidate», accusa Di Iorio, che anticipa di voler organizzare una conferenza stampa lunedì per denunciare quanto sta accadendo. Se la Regione non introdurrà dei correttivi, il sindacato campano non esclude il ricorso alla magistratura amministrativa. «Negli ultimi mesi – insiste Di Iorio – la Regione non ne ha azzeccata una, dai ticket alla distribuzione dell’ossigeno, fino a questi decreti».

Difronte ai problemi applicativi aperti dai due provvedimenti, e in particolare dal decreto 56, anche Farmadati, leader nelle banche dati farmaceutiche, ha chiesto indicazioni. «Come banca dati – spiega la dottoressa Lucia Mandella di Farmadati – abbiamo contattato la Regione per avere istruzioni operative per capire di quali farmaci stessimo parlando, perché il decreto 56 cita solo le categorie di Atc ed era doveroso capire precisamente a che medicinali ci riferissimo all’interno di queste categorie. Abbiamo tenuto conto che il decreto è vigente, dato che è stato pubblicato sul bollettino regionale, e ci siamo posti il problema di rendere disponibili le informazioni ai farmacisti per evitare che si trovino ad affrontare mancati rimborsi. Per consentire ai farmacisti di sapere quali sono i medicinali per cui ci sono i controlli sull’accuratezza prescrittiva, abbiamo creato un apposito avviso in banca dati, un alert che viene associato ai farmaci previsti dal decreto. Appare un messaggio ai medici, in fase di prescrizione, e in fase di vendita, per i farmacisti». «L’avviso – spiega ancora Mandella – dice ‘verifica appropriatezza prescrittiva’; non è un avviso bloccante, è un’informazione per il farmacista. Sarà poi il farmacista stesso a decidere come comportarsi, anche in base alle indicazione ricevute dalle associazioni di categoria. Noi cerchiamo di agevolare il compito ai farmacisti, e rimaniamo in contatto sia con la Regione che con Federfarma per seguire gli eventuali sviluppi della vicenda».

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