
Nel merito delle «ipotesi di difettosità del bollino», prosegue il Poligrafico, «potrebbero essere riferite a tale secondo strato del bollino e potrebbero essere imputabili ad un’ipotetica scarsa visibilità di detta stampa flessografica, che è un normale processo di stampa industriale effettuato con controlli automatici dell’intensità dell’inchiostrazione che assicurano una resa costante del contrasto di stampa». Quando alla cancellazione del numero progressivo della confezione del medicinale stampata sul secondo strato, l’Istituto spiega che per garantire una maggiore resistenza all’abrasione/cancellazione del numero seriale, è stato «implementato un processo di sovrastampa con vernice protettiva di sicurezza che garantisce una resistenza all’abrasione, con punta di acciaio dal particolare profilo di taglio, sotto un carico di minimo 200 grammi, valutata con metodo normalizzato».
Ancora in termini tecnici: «Il frontale filigranato rappresenta quindi il vero “valore” che assicura la rintracciabilità al 100%. Infatti, almeno per i medicinali dispensati da SSN, la singola confezione è comunque sempre rintracciabile attraverso il nome del cittadino e del medico, che permette di risalire alla ricetta dove è apposto il frontale. Si precisa inoltre che, allo stato attuale della tecnologia, l’eventuale cancellazione può avvenire solo con fraudolente e drastiche aggressioni che vanno affrontate come tutte le contraffazioni/manomissioni che hanno per oggetto i valori».
L’Istituto Poligrafico, infine, ha espresso la propria opinione anche in merito all’esclusione della Carlucci dalla gara per l’affidamento della fornitura di bollini: «Come confermato anche dalla sentenza del Tar, sono state ravvisate da parte della stazione appaltante le seguenti non conformità: è stato asportato dal secondo strato del bollino farmaceutico il supporto siliconico, previsto sia dal DM 30 maggio 2014 che dal capitolato di gara; i numeri presenti su alcuni dei campioni stampati e sottoposti a verifica mediante lo strumento cosiddetto abrasimetro non sono risultati integri e conformi a quanto previsto nel capitolato tecnico. Si ribadisce quindi l’assoluta conformità delle produzioni IPZS rispetto al dettato normativo e la completa correttezza nell’espletamento della gara; con l’occasione si invita la società Carlucci srl ad un confronto franco e diretto con IPZS, senza ricorrere a metodi di comunicazione che potrebbero risultare gravemente offensivi per l’Istituto».
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