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È sulla base di queste informazioni che il sindacato dei titolari fa sapere si essersi già «attivato per ottenere maggiori elementi sull’iniziativa in esame, anche nell’ottica di verificarne la legittimità». La stessa Federfarma ha poi invitato tutti i farmacisti a segnalare «con la massima sollecitudine» alle associazioni provinciali l’eventuale avvio di tali servizi, «e a tenere conto di tale iniziativa nella scelta della propria banca». Infine, l’associazione ha indicato che «sin da ora, ottenuti elementi di maggiore dettaglio, attiveremo ogni necessaria e possibile misura a tutela della categoria».
Come riportato ai propri lettori dal nostro giornale, anche l’Utifar si è espressa in merito: il presidente Eugenio Leopardi ha osservato in particolare che una simile iniziativa lascerebbe di fatto il cittadino «da solo di fronte a dati di difficile interpretazione, che riguardano il più delicato tra gli ambiti individuali: la salute». Ciò proprio a causa della totale assenza dell’intermediazione di un operatore sanitario che porti alla «corretta comprensione dei risultati».
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