«La resistenza agli antibiotici è una sfida improrogabile che in Italia causa 11mila morti all’anno, sono invece circa 70mila i morti per sepsi, le infezioni correlate. È un dato devastante che vede l’Italia maglia nera in Europa. È nel nostro Paese che si verificano un terzo dei casi di mortalità di tutta l’Ue». È quanto emerso a margine della presentazione del volume “Libro bianco sulle resistenze agli antibiotici in Italia”, presentato a Roma lunedì 20 novembre 2023, scaricabile facendone richiesta sul sito onsar.org. Alla giornata era presente Lord Jim O’Neill, economista britannico che nel 2016 fu a capo del lavoro che lanciò l’allarme della resistenza agli antibiotici, disastrosa causa per la perdita di vite umane e per le finanze dei sistemi sanitari.

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«Dobbiamo avere la volontà di agire». Walter Ricciardi, docente di Igiene pubblica all’Università Cattolica e presidente di Onsar, ha osservato che «è una situazione insopportabile soprattutto perché tutte queste morti possono essere prevenute con un’azione coordinata, strutturata, multidisciplinare, multi-istituzionale. Ma dobbiamo avere la volontà di agire». Secondo Ricciardi «oggi migliaia di persone vanno in ospedale sperando di trovare una soluzione ai loro problemi e molto spesso ne escono morte. È una situazione che possiamo e dobbiamo affrontare, adottando soluzioni che spesso non Roma, 20 novembre 2023 richiedono costi ma organizzazione: maggiore appropriatezza nell’utilizzo degli antibiotici o sanificazione degli ambienti, degli strumenti e delle mani di operatori e caregiver non hanno un costo e da soli ridurrebbero in modo enorme il numero dei morti, le conseguenze economiche sul sistema sanitario sempre più stressato ma maggiori giornate di cura, e bersaglio di richieste di risarcimento».

Fiducia nelle giovani generazioni. O’Neill ha osservato che «a distanza di anni possiamo dire che i risultati di quell’allarme non sono quelli sperati. Sono però fiducioso nelle giovani generazioni e nello loro scelte di salute. L’esempio ci arriva dall’America dove hanno grande successo commerciale coloro che vendono prodotti da allevamento o agricoltura senza uso di antibiotici. I modelli virtuosi, anche in Europa, ci sono e arrivano dall’Inghilterra, dalla Danimarca, dalla Scandinavia e anche dai Paesi Bassi, dove le politiche hanno favorito quell’approccio one health responsabile che dovrebbe essere adottato». Dunque, la proposta di O’Neill: «La farmaceutica avrebbe bisogno del suo Elon Musk, di un visionario capace di intercettare i bisogni innovando al punto da costringere gli altri a seguirlo sul terreno delle esigenze dei cittadini».

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