Un’inchiesta di Altroconsumo ha portato alla luce una problematica di non poco conto in materia di acquisto di grandi quantitativi di farmaci. L’associazione ha infatti mostrato come sia possibile comprare facilmente, ad esempio online, «dieci confezioni di un noto lassativo. Nessun filtro automatico ha bloccato l’ordine, nessun farmacista ci ha contattato (via email o al telefono: i recapiti devono essere indicati nell’ordine) per chiederci i motivi di un acquisto così ragguardevole di lassativi: 300 compresse, con le quali si può andare avanti due mesi e mezzo (alla dose massima consigliata di quattro confetti al giorno). Per inciso: sul foglietto illustrativo si raccomanda di non superare una settimana di trattamento».
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Secondo Pasquale Chiacchio, farmacista e e-commerce manager di Farmaciadelsorriso.it, «il limite non esiste in effetti. La legge non impone al farmacista alcun tetto in questo senso. Il che significa che, teoricamente, se io avessi in stock mille confezioni di Guttalax potrei venderle tutte ad una singola persona. Il limite lo stabilisce infatti il gestore del sito con le quote di giacenza». Rimane tuttavia una questione deontologica: «Dal punto di vista etico è chiaro che il farmacista deve informare il paziente sugli eventuali effetti collaterali del prodotto. L’uso dei lassativi prolungato o esagerato non soltanto può comportare una problematica di assuefazione, con conseguente scarsa efficacia del prodotto dopo un certo periodo di tempo. Ma può provocare anche tutta una serie di altri effetti collaterali. Inoltre, lo stesso discorso può essere fatto per altri prodotti, come ad esempio i semplici colliri lubrificanti: a lungo andare, l’occhio può abituarsi e diventare più secco».
Cosa fare dunque? «Il farmacista che vende online quote elevate dovrebbe per lo meno inviare delle informazioni in merito ai clienti. Facendolo ad esempio via e-mail. Oppure inserendo un avviso cartaceo all’interno del pacchetto inviato. D’altra parte, può essere utile anche un intervento di indirizzo da parte degli Ordini professionali in questo senso. E ci si attende soprattutto che il Parlamento legiferi per chiarire e colmare una serie di vuoti legislativi esistenti nel sistema di vendita di farmaci online. Detto ciò, l’accessibilità al farmaco resta fondamentale: noi ad esempio abbiamo numerosi disabili che acquistano. Le falle nel sistema vanno dunque tappate, ma salvaguardando tale canale sempre più importante per i cittadini».
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