Francesco Fratto, farmacista territoriale, ha pubblicato lo scorso settembre il libro “Intestino senza pensieri”, edito da Sperling & Kupfer. Il testo parte dal presupposto che il farmacista può dare un grande contributo nell’assistere le persone con problemi di salute e nel migliorarne lo stato di benessere generale. «I contenuti di questo libro – ha spiegato Fratto a FarmaciaVirtuale.it – derivano dalla mia attività quotidiana e dalle richieste che mi vengono rivolte molto frequentemente. Studi recenti hanno messo in luce che un’elevata percentuale della popolazione soffre di problematiche disfunzionali a livello gastrico-intestinale, con un’incidenza in crescita della sindrome dell’intestino irritabile. Le stesse prescrizioni mediche che gestiamo ogni giorno in farmacia rivelano quanto sono numerosi i pazienti con qualche disturbo intestinale. Questi dati dimostrano una situazione sempre più esasperata della tollerabilità dell’intestino. Le cause sono spesso correlate a disturbi emozionali e stile di vita, il che significa che il farmaco o l’integratore potranno solo ridurre la sintomatologia ma non vanno ad affrontare l’origine del problema».

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Aiutare il paziente a correggere lo stile di vita

Il farmacista, secondo Fratto, è una figura ideale per prendere in carico pazienti affetti da disturbi intestinali di tipo funzionale e aiutarli a prendere consapevolezza delle cause del problema. «Le linee guida – ha evidenziato Fratto – sottolineano che per migliorare i sintomi intestinali è spesso necessario intervenire su stress e stile di vita, ma non viene specificato nel concreto in che modo. Anche il medico in genere non dà indicazioni pratiche. Ho quindi pensato che un professionista della salute come il farmacista, con alle spalle un percorso di studi universitari e un’adeguata formazione professionale, anche nel coaching, possa affiancare i pazienti ad acquisire consapevolezza dell’impatto che il proprio stile di vita ha sulla salute. I segni di un intestino con problemi funzionali sono molteplici e includono, tra gli altri, crampi, dolori addominali, gonfiore, diarrea o stitichezza. Quando accertamenti e diagnosi medica escludono cause organiche siamo di fronte a una disfunzione, che non riguarda più solo l’intestino ma l’asse intestino-cervello. Questi due elementi, assieme al microbiota, comunicano tra loro e hanno un forte impatto sul nostro benessere. Trattandosi di una problematica multifattoriale, ogni terapia deve essere personalizzata, valutando nel complesso la persona, anche attraverso il suo stile di vita».

Le cause delle disfunzioni intestinali

Secondo Fratto, «L’alterazione dell’equilibrio della flora intestinale dipende in parte da noi e in parte da cause esogene. Uno dei fattori chiave è senza dubbio l’alimentazione, che deve essere bilanciata, con fonti di alimenti fermentati, un giusto apporto di fibre e Omega3 e povera di zuccheri e alimenti industriali trasformati, per permette al microbiota di rimanere in equilibrio. Anche la sedentarietà impatta negativamente sul microbiota. Tra i fattori esterni troviamo invece per esempio l’assunzione di farmaci, le infezioni intestinali, il fumo, le condizioni ambientali, i viaggi e, non ultimo, lo stress. Lo stile di vita che tutti noi seguiamo è spesso molto lontano da quello su cui l’essere umano è stato “progettato” alle sue origini. La tipologia di cibi e le grandi quantità di alimenti che abbiamo a disposizione, la presenza della luce artificiale, i ritmi del sonno moderni, le comodità e altri fattori, hanno determinato una discordanza evolutiva che è alla base di molte patologie disfunzionali. Nel mio libro ne parlo nel dettaglio, illustrando varie tecniche per gestire meglio le situazioni stressanti. Come farmacisti abbiamo la possibilità di aiutare le persone a cambiare stile di vita quando sono ancora in salute».

Intervista integrale

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