farmacisti in aiutoAll’inizio di maggio del 2015, il presidente dell’associazione senza scopo di lucro Farmacisti in Aiuto, Tullio Dariol, aveva lanciato un appello a tutti i titolari di farmacia affinché partecipassero ad un’iniziativa di solidarietà nei confronti delle vittime del terremoto in Nepal. Catastrofe che, come noto, ha provocato oltre 7 mila vittime accertate dalle autorità, assieme a più di 14 mila feriti.
A distanza di qualche mese, come procedono i progetti di ricostruzione? Secondo quanto raccontato da Farmacisti in Aiuto, il lavoro si è concentrato nel distretto di Jharlang, dove assieme all’associazione locale Apéiron si stanno edificando le prime casette e scuole provvisorie: «Soluzioni temporanee per offrire riparo al maggior numero di persone possibile». Le prime 34 sono state già terminate, con alcune modifiche rispetto alle previsioni iniziali, dettate dalla mancanza in loco di ferro e bambù che potessero garantire la creazione di strutture arcuate (a forma di serra).
Alla fine di agosto è inoltre arrivato a Dhading Besi (capoluogo del distretto) il materiale necessario per procedere alla ricostruzione delle scuole. Si comincerà con un lavoro preliminare che richiede corrente elettrica: per questo ci vorrà almeno un mese. Quindi il tutto sarà inviato in elicottero a Jharland: a quel punto saranno necessari alcuni giorni per montare un’aula in grado di accogliere fino ad 80 bambini. Intanto l’associazione ha cominciato a distribuire ad alcuni studenti i materiali scolastici: zainetto, scarpe e calzetti, uniforme, 24 quaderni e 12 matite con temperino e gomma per cancellare.
“Per mettere a punto tutto questo lavoro – spiega Dariol a FarmaciaVirtuale.it – ci siamo appoggiati ad un’associazione con la quale effettuiamo già tutti i nostri interventi in India. A loro volta, loro si sono avvalsi della presenza sul territorio di Apéiron. È a loro che abbiamo destinato i circa 7.300 euro che siamo riusciti a raccogliere tra gli iscritti di Assofarm, nostra partner nel progetto. Si tratta di una risposta splendida, arrivata dai colleghi solamente in un mese e mezzo. Una titolare ci ha inviato 250 euro: ci ha spiegato che era il regalo per la promozione dei figli, ma ha preferito destinarlo a chi, dall’altra parte del mondo, deve risollevarsi. L’unico neo di questa bella esperienza è legato al fatto che l’associazione locale ci ha informato della decisione, da parte di numerosi soggetti che inizialmente avevano annunciato la loro adesione ai progetti di ricostruzione, di tirarsi indietro dopo che il governo ha chiesto loro di formalizzare la promessa di aiuto. È un peccato, ma ciò non ci impedisce di continuare l’opera”.

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