federfarma rete delle reti erika mallariniLa rete delle reti, voluta da Federfarma per rispondere all’approvazione della legge sulla Concorrenza, comincia a prendere forma. Erika Mallarini, docente di Public Management and Policy in SDA Bocconi e consulente in Focus Management, ne ha tracciato un quadro nel corso del convegno “Sistema Farmacia: indirizzi di Federfarma per fronteggiare le nuove opportunità di scenario” che si è tenuto nella giornata di venerdì 24 novembre 2017 presso Pharmexpo, il 10° Salone dell’industria farmaceutica, a Napoli. L’idea non nasce dalla volontà di creare una mera aggregazione: al contrario, quello che si vuole fare è ottenere, ha spiegato, «non un “gruppo” bensì una “squadra”. Partiamo dal nome, infatti: “rete” non rende bene l’idea. Meglio chiamarlo col suo nome, ovvero “Sistema farmacia”». L’obiettivo è di valorizzare al massimo le differenti caratteristiche di ciascuna farmacia: «Il “Sistema farmacia” è una squadra a geometria variabile. Ciò significa che noi prenderemo le 18.000 farmacie italiane e, a seconda delle necessità, le raggrupperemo in maniera differente. A seconda in particolare dell’obiettivo: quest’ultimo, ad esempio, può essere la remunerazione da parte del soggetto pubblico, oppure da parte del soggetto privato, o ancora la competitività negli acquisti, in ragione delle novità in arrivo dopo l’approvazione della legge sulla Concorrenza. Ma la geometria può cambiare anche in funzione degli stakeholder di riferimento: a volte ci si rivolge all’intero sistema nazionale, altre ad una regione specifica, o perfino ad una singola Asl».
È proprio al fine di poter sfruttare le differenti competenze di ciascuna farmacia che si sta procedendo ad una sorta di “censimento” delle stesse. Mallarini ha spiegato infatti che, ad oggi, molti dati non sono in possesso neppure delle Federfarma locali: anche, banalmente, quello sulle farmacie aperte di notte, perché in alcuni casi gli accordi sono stati presi direttamente con i comuni. «Ma quando ci si pone di fronte ad una controparte, è assolutamente fondamentale sapere presentare un’iniziativa indicando con precisione quante saranno le farmacie che ne faranno parte. È ovvio infatti che un conto è un progetto al quale partecipano in 400, un conto è uno al quale partecipano in 7.000». L’esperta ha quindi citato anche i possibili problemi logistici: «Ciascuna farmacia ha specializzazioni specifiche, così come un differente numero di collaboratori. È chiaro in questo senso che non tutte posso rispondere allo stesso modo». Ma ciò da cui occorre partire è il fatto che le farmacie hanno importanti competenze, spendibili sul mercato: «Ci sono delle cose che noi sappiamo di saper fare». La “rete delle reti” cercherà di valorizzarle.

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