
Zentiva, azienda leader nello sviluppo e produzione di farmaci accessibili, ha presentato un ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea contro la recente revisione della direttiva sul Trattamento delle acque reflue urbane (Uwwtd), con l’obiettivo di salvaguardare la disponibilità di medicinali a prezzi sostenibili per oltre 100 milioni di cittadini europei. Il 10 marzo 2025 Sentiva ha spiegato che «la direttiva applica il principio “chi inquina paga”», per questo motivo l’azienda «sta contestando il meccanismo di finanziamento previsto dalla direttiva, che impone un onere finanziario insostenibile all’industria farmaceutica, minacciando la sostenibilità economica dei medicinali necessari».
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«Consideriamo la direttiva discriminatoria e sproporzionata»
Secondo Steffen Saltofte, Ceo di Zentiva, «l’Europa ha bisogno di una legislazione che funzioni. Come azienda europea leader dedicata allo sviluppo, alla produzione e alla fornitura di medicinali di alta qualità a prezzi accessibili, consideriamo la direttiva discriminatoria e sproporzionata. L’acqua pulita è essenziale per la nostra vita e per la produzione di medicinali. Sosteniamo il Green Deal e l’ambizione della Uwwtd, ma non possiamo accettare l’attuale piano di implementazione. Siamo al 100% impegnati a pagare la nostra giusta quota. Ma la direttiva comporta una tassa aggiuntiva astronomica con un onere sproporzionato per l’industria dei generici. Non possiamo finanziarlo operando all’interno di un quadro altamente regolamentato».
«Violazione ai principi fondamentali dell’Unione europea»
Steffen Saltofte ha osservato che «consideriamo la direttiva come una violazione ai principi fondamentali dell’Unione europea. Non c’è trasparenza, poiché ancora non abbiamo accesso ai dati e alla metodologia utilizzati dalla Commissione europea per decidere di rendere solo le industrie farmaceutiche e cosmetiche responsabili dei costi di trattamento delle acque reflue urbane. Le preoccupazioni di molti partner rimangono inascoltate. Per questo motivo stiamo intraprendendo un’azione legale per contestare la direttiva, che mette in pericolo la fornitura continua di medicinali alle persone. L’attuazione della direttiva nella sua forma attuale renderà molti prodotti economicamente non sostenibili, costringendoli a uscire dal mercato e lasciando indietro le persone che dipendono da questi prodotti ogni giorno».
Dialogo urgente con i responsabili politici dell’Ue
Saltofte ha precisato che «come azienda, investiamo nella decarbonizzazione delle nostre operazioni e abbiamo installato i nostri impianti di trattamento delle acque reflue presso le nostre sedi. Dobbiamo rispettare numerose normative per mantenere l’elevata qualità e la sicurezza dei nostri prodotti, i nostri prezzi sono regolamentati e gli investimenti nell’innovazione ambientale non sono premiati». Infine, l’appello di Saltofte: «Zentiva invita la Commissione europea e gli Stati membri a rivedere l’impatto della direttiva. Abbiamo bisogno di un dialogo urgente con i responsabili politici dell’Ue e tutte le parti interessate per trovare una soluzione appropriata ed equa per garantire acqua pulita senza compromettere l’accesso a cure sanitarie accessibili in Europa. Crediamo che l’accesso alle cure sanitarie debba essere un diritto per tutti, non solo un privilegio».
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