Walgreens Boots Alliance, il terremoto della Borsa cinese non risparmia il colosso dei drugstore

Il crollo che nella seconda metà del mese di agosto del 2015 ha colpito la Borsa di Shanghai ha provocato ripercussioni in tutto il mondo finanziario. Trascinata dal terremoto cinese, Piazza Affari solamente nella giornata di lunedì 24 agosto ha chiuso le contrattazioni con un -6%. Allo stesso modo, Francoforte ha ceduto il 4,7%, Amsterdam il 5,2%, Madrid il 5%, Londra il 4,6% e Parigi il 5,3%. Mentre la Borsa di New York ha contenuto le perdite al 3,6% per il Dow Jones e al 3,8% per il Nasdaq.
Tutto ciò ha provocato pesanti perdite per una serie di grandi multinazionali di diversi settori. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, tra i colpiti ci sono infatti veri e propri guru della finanza globale, come nel caso dello statunitense Warren Buffett, considerato il terzo uomo più ricco del mondo, che secondo i calcoli apparsi su numerosi organi di stampa ha visto andare in fumo 3,6 miliardi di dollari del suo patrimonio (stimato ad oltre 60 miliardi).
Cifre meno imponenti, ma non per questo di poco conto, hanno invece riguardato alcune aziende europee: i problemi della Cina (complice anche la salutazione dello yuan) riguardano in particolare le aziende che, per ragioni commerciali o industriali, sono particolarmente legate all’economia asiatica. È il caso, ricorda il quotidiano La Stampa, di Luxottica, guidata da Leonardo Del Vecchio, e della Ferrero. Ma anche della multinazionale specializzata nella cosmetica e nella farmaceutica Walgreens Boots Alliance.
Stefano Pessina, chief executive officer dell’azienda, ha visto svanire infatti (solo nel venerdì nero delle Borse) circa 551 milioni di dollari. Il titolo del gruppo a Wall Street è passato dagli 89,77 dollari segnati alla chiusura di giovedì 20 agosto, agli 85,61 del giorno successivo, per calare ancora a quota 82,27 lunedì 24 agosto. Il valore più basso, infine, è stato toccato alla chiusura di martedì, a 81 dollari. Successivamente, il rimbalzo che ha caratterizzato l’andamento delle Borse occidentali ha consentito al titolo di riprendersi fino agli 87,85 dollari di giovedì 27 (con un leggero calo nella giornata successiva).