È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio 2017 un decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nel quale si dispone un divieto di prescrivere e allestire preparazioni magistrali contenenti il principio attivo sertralina, così come numerosi altri. L’atto cita, tra le altre, la nota (prot. n. 38186 dell’8 luglio 2016) con cui la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, a seguito di segnalazione dei Carabinieri, chiede all’Agenzia Italiana del Farmaco un parere tecnico-scientifico in merito alla pericolosità di una serie di principi attivi, anche in associazione tra loro, «utilizzati per preparazioni galeniche magistrali a scopo dimagrante». Segue una serie di elenchi che comprende, oltre alla sertralina, anche buspirone, acido ursodesossicolico, pancreatina f.u. ix ed., 5-idrossitriptofano, te’ verde e.s., citrus aurantium e.s. sinefrina, fucus e.s. iodio totale, tarassaco e.s. inulina, aloe e.s. titolato, boldo e.s. boldina, pilosella e.s. vitex, teobromina, guaranà e.s. caffeina, rabarbaro e.s. reina, finocchio e.s., cascara e.s. cascarosidi, 1-(beta-idrossipropil) teobromina, acido deidrocolico, bromelina, caffeina, cromo, d-fenilalanina, deanolo-p-acetamido benzoato, fenilefrina, fucus vesciculosus estratto secco, L-(3 acetiltio-2(S)-metil propionil)-L-propil-L-fenilalanina, senna, spironolattone, teobromina, L-tiroxina, triiodotironina, zonisamide, naltrexone, oxedrina, fluvoxamina, idrossizina, inositolo, L-carnosina, slendesta. Il ministero ha inoltre disposto il divieto ai medici di prescrivere e ai farmacisti di eseguire preparazioni magistrali contenenti tali principi attivi in combinazione associata tra loro, così come di allestire per il medesimo paziente due o più preparazioni magistrali singole contenenti uno dei principi attivi. Francesco Palagiano, farmacista territoriale e segretario dell’Asfi, ha commentato spiegando che «si tratta di un’esplicita dichiarazione di sfiducia nei confronti della categoria dei farmacisti, alla quale non viene più consentito neanche di allestire delle capsule monocomponenti di boldo, o di pilosella, o di finocchio, o di ananas. Servirà sicuramente una profonda riflessione, ed una presa di posizione a difesa della nostra professione». Anche Mattia Travagliati, farmacista territoriale, si domanda «come sia possibile che alcune sostanze, in particolare alcuni estratti secchi, siano presenti nella lista, quando si trovano nell’elenco delle piante ammesse dallo stesso ministero per gli integratori. E non a caso fanno parte di numerosi prodotti in vendita nelle farmacie: è il caso del tè verde, del guaranà o del tarassaco, per le quali l’indicazione ministeriale è proprio quella di “equilibrio del peso corporeo”».
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