vaccini in farmaciaLa commissione Igiene e Sanità del Senato ha concesso il proprio via libera ad un emendamento presentato all’articolo 1 della legge con la quale si convertirà il decreto in materia di obbligo di vaccinazioni a scuola. La proposta di modifica è stata presentata dal presidente e dal vice presidente della Fofi, Andrea Mandelli e Luigi d’Ambrosio Lettieri. Il testo prevede che «le vaccinazioni di cui al presente articolo possano essere somministrate da personale infermieristico presso le farmacie aperte al pubblico, su indicazione dei medici chirurghi e secondo le modalità stabilite con decreto ministeriale da adottarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge; con il medesimo decreto verranno stabilite altresì le modalità per assicurare l’aggiornamento del libretto individuale delle vaccinazioni». L’emendamento indica inoltre che «le farmacie presso cui si svolge l’attività di cui al comma 3-bis debbano essere dotate di spazi idonei sotto il profilo igienico sanitario e atti a garantire la tutela della privacy». Secondo quanto riportato dal sito Sanità 24, de Il Sole 24 Ore, la proposta è stata accolta con favore anche dalla presidente della commissione Emilia Grazia De Biasi (Partito democratico): «La possibilità di somministrare i vaccini in farmacia è un’ottima novità e ne potranno beneficiare in particolare le persone che si trovano in aree isolate o disagiate. L’emendamento rimanda a un principio previsto del Patto della Salute che riguarda la Farmacia dei servizi. Bisogna considerare infatti che spesso, in alcune aree del Paese, le farmacie rurali sono l’unico presidio sanitario nel raggio di chilometri ed è anche faticoso recarsi presso le Asl che magari hanno sede a diversi chilometri di distanza».
Come riferito ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, proprio Mandelli era intervenuto di recente sul tema, spiegando che «la scienza indica che grazie ai vaccini molte malattie pericolose sono state debellate e l’invito è a diffidare delle informazioni, spesso più simile a leggende metropolitane, che si possono ricavare da internet, tanto più se non si hanno gli strumenti per valutarne l’attendibilità». Ora il testo dovrà essere approvato dalle Aule dei due rami del Parlamento prima di poter diventare legge.

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