«L’abuso di antibiotici danneggia la salute del paziente, delle generazioni future e del pianeta. Ogni anno in Italia circa 11mila persone muoiono a causa di infezioni che non possono essere curate». È quanto evidenziato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), la quale ha reso noto dell’avvio di una campagna destinata al grande pubblico finalizzata a sensibilizzare la popolazione sul tema dell’uso consapevole degli antibiotici. Sul tema dell’antibiotico-resistenza, l’Agenzia ricorda che «questo succede perché l’abuso di antibiotici li rende pericolosamente inefficaci nella lotta contro i batteri. Per evitare tutto questo, non prenderli mai di tua iniziativa ma parlane con il tuo medico». Alla luce di tale problematica e «per promuovere un uso consapevole degli antibiotici, l’Agenzia ha realizzato un’iniziativa di comunicazione per la popolazione generale».

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Il report Ecdc-Oms

Sul tema dell’antibiotico-resistenza, è utile ricordare che lo scorso gennaio è stato pubblicato un report realizzato congiuntamente da Ecdc e Oms. Il documento è stato pubblicato il 26 gennaio 2022 e contiene i dati rilevati nel 2020 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (See). Nello studio si legge che «i risultati presentati nel rapporto mostrano chiaramente che la resistenza agli antibiotici nella regione europea dell’Oms è diffusa. Sebbene la valutazione dell’esatta entità dell’Amr rimanga difficile in molti contesti, è evidente la presenza di esempi peculiari in tutti gli ambienti clinici coperti dalle reti di sorveglianza». Il report sottolinea come la salute pubblica sia seriamente messa a rischio alla luce del fenomeno, ma anche l’importanza di programmare interventi coordinati su tutto il territorio europeo per arginare il problema.

Preoccupazione dell’Oms nel 2021

Nel corso del 2021 l’Oms aveva già manifestato preoccupazione per i dati relativi alla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza in area europea. Nelle sole nazioni della regione europea aderenti all’Oms, l’antibiotico-resistenza – come negli anni precedenti – è risultata diffusa anche nel 2020. La stessa Oms aveva unito i dati dei casi isolati segnalati ai due network di sorveglianza dell’area, la Central Asian and European surveillance of antimicrobial resistance (Caesar) e lo European antimicrobial resistance surveillance network (Ears-Net). Nel documento era emerso che «il livello di antibiotico resistenza nelle specie batteriche segnalate alle reti di sorveglianza durante il 2020 varia notevolmente a seconda della specie batterica, del gruppo antimicrobico e della regione geografica. La resistenza alla terza generazione di cefalosporine e ai carbapenemi è generalmente più alta nel Klebsiella pneumoniae rispetto all’Escherichia coli».

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