Usa, Rite Aid vende 865 negozi. Fusione con Walgreens più vicina

La catena di farmacie diretta da Stefano Pessina Walgreens Boots Alliance e Rite Aid sono da mercoledì ancora più vicini a concludere il processo di fusione da 9,4 miliardi di dollari. A spiegarlo è il Sole 24 Ore Radiocor Plus, che sottolinea come il closing «inizialmente atteso per ottobre, è slittato a fine gennaio 2017, sempre che si riescano a superare gli ultimi ostacoli». Uno di questi era costituito dal fatto che il colosso del settore farmaceutico Rite Aid avrebbe dovuto prevedere la cessione di una serie di punti vendita, al fine di andare incontro alle richieste delle autorità di regolamentazione degli Stati Uniti. Così, come riportato dalla stampa americana, si è trovato un accordo sulla base della vendita di 865 negozi, il che consentirà a Rite Aid di far scendere il totale dei propri punti vendita al di sotto di quota 12.000, come richiesto dalla Federal Trade Commission, organismo federale che negli Usa è deputato alla vigilanza sulle attività di commercio e alla tutela dei consumatori. La cessione dovrebbe consentire di incassare una cifra non lontana dai 950 milioni di euro. Ad acquisire i negozi sarà la catena regionale Fred’s. Quest’ultima, prosegue l’agenzia di stampa, «pur non navigando in ottime acque e avendo a disposizione liquidità per 5,7 miliardi, si è assicurata prestiti per 1,65 miliardi per finanziare l’acquisizione delle farmacie. Pagherà i 950 milioni di dollari in contante, più i costi operativi correnti, dopo avere impegnato quasi tutti i propri asset a titolo di collaterale per i prestiti».
Nel frattempo – secondo quanto riferito dall’agenzia Boursier.com – Rite Aid ha chiuso il suo terzo trimestre fiscale con un ricavo netto pari a 15 milioni di dollari, ovvero un centesimo per titolo. La società della Pennsylvania ha registrato un Ebitda (i ricavi pre-interessi, ammortamenti, tasse e deprezzamenti) pari a 274 milioni.