Usa, ricerca di nuovi posti di lavoro: la percezione dei farmacisti

Uno studio intitolato “Exploring pharmacists’ perceived job alternatives: Results from the 2014 National Pharmacist Workforce Survey”, ha indagato quale sia la percezione complessiva che i farmacisti americani hanno rispetto al proprio lavoro e alle possibili alternative verso le quali potrebbero teoricamente orientarsi tenuto conto delle loro competenze professionali. Al fine di effettuare l’analisi i ricercatori hanno dapprima costituito un campione rappresentativo dei farmacisti, in tutti gli Stati Uniti. Ne sono stati così selezionati 1.574, che hanno partecipato alla ricerca nel corso del 2014. Le risposte fornite sono state quindi verificate sulla base di una scala di Likert: ai farmacisti è stato chiesto in particolare, sulla base di una serie di domande, quanto ritengano facile trovare un altro lavoro. Tenendo conto di alcune variabili rispetto all’attuale impiego, quali le condizioni di lavoro, le opportunità professionali che esso garantisce, lo stipendio percepito e i rapporti con i colleghi. Secondo i risultati raggiunti, come era lecito immaginare, tanto più le condizioni lavorative attuali sono cattive in termini di stress, tanto più i farmacisti ritengono facile trovare un altro posto che garantisca una situazione migliore. Ma il dato è influenzato anche dall’età dei partecipanti: sono i più giovani a risultare più ottimisti in merito alla capacità di “rivendersi”. Allo stesso modo, gli uomini e si sono dimostrati più ottimisti rispetto alle donne, così come i farmacisti “bianchi” (il riferimento degli autori è al colore della pelle). In conclusione, numerosi fattori influenzano la percezione da parte dei farmacisti in merito alla loro capacità di trovare un eventuale nuovo lavoro, ma quelli principali quelli demografici e relativi alla situazione lavorativa.