L’Aifa ha dato l’ok alla rimborsabilità di una strategia terapeutica che impiega osimertinib in combinazione con chemioterapia per la prima linea di trattamento nel carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio localmente avanzato o metastatico caratterizzato dalla presenza di mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico. La mutazione risulta riscontrabile in una percentuale pari al quindici per cento dei casi. I dati clinici indicano che il quarantanove per cento dei pazienti sottoposti al regime terapeutico risulta in vita a quattro anni dalla diagnosi. L’approvazione vede anche l’impiego di osimertinib in monoterapia per una specifica popolazione di pazienti con malattia localmente avanzata non resecabile, i quali non hanno manifestato progressione patologica in seguito a chemioradioterapia.

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Progresso supportato da evidenze cliniche solide

I risultati che hanno condotto all’autorizzazione sono emersi dallo studio Flaura2, i cui aggiornamenti sono stati presentati in occasione della conferenza mondiale sul tumore del polmone. La ricerca ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza globale con la combinazione di osimertinib e chemioterapia, rispetto alla sola monoterapia. La sopravvivenza globale mediana ha raggiunto un valore di 47,5 mesi, con una riduzione del rischio di morte del ventitré per cento.

Impatto sulla pratica clinica e sull’organizzazione sanitaria

Paola Morosini, medical affairs head oncology Astrazeneca, ha spiegato che «le due recenti approvazioni da parte di Aifa confermano osimertinib, inibitore tirosin-chinasico di ultima generazione, come terapia fondamentale per il trattamento del tumore del polmone metastatico con mutazione di Egfr sia in monoterapia che in combinazione con chemioterapia, e in monoterapia nel tumore del polmone in Stadio 3 non resecabile. Siamo orgogliosi che la ricerca di Astrazeneca abbia contribuito a dimostrare il valore di un farmaco capace di ridefinire il trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule con mutazione Egfr, garantendo benefici concreti ai pazienti in ogni stadio della malattia, dalle forme avanzate a quelle più precoci».

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