La decisione di prescrivere o meno un antibiotico è un dilemma clinico nel trattamento delle infezioni del tratto respiratorio (Rti). La misurazione della Proteina C-reattiva (Pcr) nelle farmacie potrebbe essere un valido strumento per distinguere le infezioni virali e autolimitanti da quelle batteriche più gravi. Con l’obiettivo di valutare l’efficacia del test Point of care (Poc) per la Pcr in tale contesto, è stato avviato uno studio pilota in Irlanda del Nord presso 17 farmacie territoriali collegate a 9 studi medici generalisti. Il lavoro risale al 2022 e si intitola «C-reactive protein Point of care testing in community pharmacy: Observational study of a Northern Ireland pilot», ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Pharmacy Practice. Il servizio erogato nelle farmacie reclutate per le ricerche era rivolto agli adulti che si presentavano in farmacia con sintomi di infezioni del tratto respiratorio. Il progetto pilota, attuato tra ottobre 2019 e marzo 2020, è stato interrotto anticipatamente a causa dell’emergenza Covid-19.

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Risultati preliminari del test Pcr nelle farmacie territoriali

Nel periodo di sperimentazione, 328 pazienti appartenenti a 9 prassi mediche generaliste hanno completato la consulenza. La maggior parte di essi (60%) è stata indirizzata alla farmacia dal proprio medico di base e presentava meno di tre sintomi (55%), con una durata massima di una settimana (36%). La maggioranza dei pazienti (72%) ha mostrato un risultato del test Pcr inferiore a 20mg/L. È emerso che una percentuale maggiore di pazienti con un risultato del test Pcr compreso tra 20mg/L e 100mg/L e superiore a 100mg/L è stata successivamente indirizzata al medico di base rispetto ai pazienti con un risultato inferiore a 20mg/L. L’analisi dei tassi di prescrizione di antibiotici è stata condotta su un sottogruppo (n 30) di una singola pratica medica. Sebbene la maggior parte di questi (73%) avesse un risultato del test Pcr inferiore a 20mg/L, il 50% (15/30) dei pazienti ha avuto un contatto con il medico di base in relazione alla loro tosse acuta e il 43% (13/30) ha ricevuto una prescrizione di antibiotici entro cinque giorni.

Feedback positivo da stakeholder e pazienti sull’uso del test Pcr

Come evidenziato dai ricercatori, le indagini condotte tra gli stakeholder e i pazienti hanno rivelato esperienze positive. Il progetto pilota ha dimostrato di essere in linea con le raccomandazioni del National institute of health and care excellence (Nice) per la valutazione delle Rti non polmonari inferiori. Sia gli stakeholder che i pazienti hanno riportato feedback favorevoli. Una proporzione maggiore di pazienti con un’infezione batterica possibile o probabile, come indicato dal test Pcr, è stata indirizzata al medico di base rispetto ai pazienti con un risultato normale del test Pcr. Nonostante la conclusione anticipata a causa del Covid-19, i risultati ottenuti hanno fornito spunti e apprendimenti significativi per l’implementazione, l’espansione e l’ottimizzazione del test Poc Pcr nelle farmacie territoriali in Irlanda del Nord. I dati potrebbero aver fornito un punto di svolta per la gestione delle Rti e per la riduzione dell’uso inappropriato di antibiotici, contribuendo a contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Si rimanda allo studio integrale nella sezione «Documenti allegati».

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