Le terapie combinate, che prevedono la somministrazione di due o più principi attivi con meccanismi d’azione diversi, rappresentano un’opportunità terapeutica consolidata in grado di offrire molteplici vantaggi per i pazienti. Maggiore efficacia clinica, minore incidenza di resistenza, riduzione della tossicità e degli effetti avversi, oltre a una più elevata aderenza terapeutica, sono alcuni dei benefici che queste terapie possono apportare, in particolare per i pazienti in trattamento con più farmaci. Se ne parlerà a Roma il 26 marzo 2025, in un evento in cui verrà presentato ComboConnect, con le diverse criticità che ostacolano l’accesso alle terapie combinate in Italia e propone soluzioni concrete.

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L’analisi dell’azione delle singole componenti

Nonostante i numerosi benefici, l’accesso alle terapie combinate incontra importanti complessità. In tale direzione, il Report ComboConnect, realizzato grazie al contributo non condizionante di Astellas, Roche, Gsk e Otsuka, ha analizzato le 149 terapie combinate approvate al 30 aprile 2024, di cui 82 sono state selezionate per l’analisi, mette in luce diverse problematiche, a partire dall’assenza di procedure definite per attribuire e riconoscere il valore delle combinazioni. Si riscontra infatti, una mancanza di criteri chiari per determinare il contributo delle singole componenti, con conseguenti difficoltà nell’implementare un approccio di value-based pricing.

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