Come noto, la farmacia dei servizi costituisce un’opportunità oltre che professionale, anche economica e sociale per consentire alla farmacia una valida differenziazione ed un supporto ai bisogni del bacino di utenza di riferimento. Tuttavia, la sua implementazione, in particolar modo per la parte analitica e strumentale, non è di facile appannaggio, soprattutto quando la farmacia opera in maniera indipendente. In tale ottica, al fine di favorire le dinamiche volte ad una corretta penetrazione dei servizi di telemedicina, Federfarma, mediante la controllata Promofarma, già nel 2016 ha siglato un accordo con la società Health telematic network (Htn), società di erogazione di servizi di telemedicina. A distanza di tre anni dall’avvio di tale collaborazione, Htn ha pubblicato i dati relativi all’andamento delle prestazioni erogate dalle oltre 4.000 farmacie aderenti ai propri servizi.
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Ebbene, la società rende noto che, con riferimento all’intero 2018, «sono state complessivamente erogate 99.923 prestazioni, con un aumento del 53% rispetto al 2017 (65.511 prestazioni)», segnalando inoltre che «l’aumento delle prestazioni erogate nel 2017 rispetto al 2016 era stato del 51%». Nello specifico, sono stati eseguiti 63.613 elettrocardiogrammi, a fronte dei quali sono emerse 5.136 anomalie o alterazioni della traccia elettrocardiografica non compatibili con i dati anamnestici riferiti, pari all’8,07% dell’utenza. Numeri più contenuti riguardano i monitoraggi holter di aritmie cardiache effettuati nel 2018, ovvero 19.472. In questo caso le anomalie riscontrate nel periodo di riferimento sono state 3.314, pari al 17,02% dell’utenza, di cui 352 (1,81% dell’utenza) giudicate serie. Infine, riguardo i monitoraggi della pressione arteriosa nelle 24 ore, nel corso del 2018 sono stati effettuate 16.838 prestazioni, riscontrando complessivamente 6.497 anomalie, pari al 38,59% dell’utenza. Di queste, 1.109 (6,59% dell’utenza) con elevati valori sisto-diastolici, mentre 2.607 (15,48% dell’utenza) con elevati valori di frequenza cardiaca.
I dati sopra evidenziati mostrano con chiarezza la potenziale utilità dei servizi di telemedicina erogati sul territorio attraverso la rete capillare delle farmacie. Ciò nonostante, come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, un lavoro pubblicato sulla rivista Research in Social and Administrative Pharmacy, curato dalla School of Pharmacy della University of Pittsburgh, dal Center for Health Equity Research and Promotion e dal Magee-Women’s Hospital, intitolato “Impact of clinical pharmacist services delivered via telemedicine in the outpatient or ambulatory care setting: A systematic review”, sebbene riguardante il mercato statunitense, ha sottolineato come soltanto pochi studi abbiano finora valutato l’impatto dell’uso di strumenti di telemedicina da parte dei farmacisti.
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