studi-di-settoreSemplificazione è la parola chiave per gli studi di settore, con 193 nuovi modelli approvati nella loro veste finale dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Prosegue la riduzione dei dati richiesti per la compilazione, con conseguente alleggerimento di quadri e variabili. Un’operazione che ha comportato, nella quasi totalità dei casi, una consistente diminuzione delle informazioni, circa 5.300 righi in meno nei modelli 2017, con una contrazione del 25% rispetto alla precedente annualità e un evidente beneficio in termini di riduzione degli adempimenti per i contribuenti: saranno richieste solo le informazioni necessarie per l’applicazione degli studi stessi e quelle individuate per l’elaborazione dei nuovi indici di affidabilità. Nel dettaglio, i modelli riguardano 50 studi per il settore delle manifatture, 53 studi per quello dei servizi, 24 studi per i professionisti e 66 per il settore del commercio . Tra questi ultimi, all’articolo 1 del Decreto del 22 dicembre 2016, viene menzionato anche lo studio di settore «YM04U – Farmacie, codice attività 47.73.10», come già trattato da FarmaciaVirtuale.it in un articolo dello scorso 13 gennaio, in cui l’avvocato Franco Lucidi dello studio associato Bacigalupo-Lucidi esprimeva le sue perplessità sulle novità introdotte e la valutazione del livello di affidabilità del contribuente. I modelli, presentati dai soggetti che nel periodo d’imposta 2016 hanno esercitato in via prevalente una delle attività economiche nei diversi settori coinvolti, andranno inviati per via telematica insieme alla dichiarazione annuale dei redditi.
La trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate deve essere effettuata direttamente, attraverso il servizio telematico Entratel o Fisconline, o tramite intermediari incaricati. Gli studi di settore tornano quest’anno a ricomprendere, tra le criticità che possono alterare l’attività economica ordinaria, l’eventualità degli eventi sismici: vengono integrate, in particolare, le cause di esclusione relative al “periodo di non normale svolgimento dell’attività”. Spazio, all’interno degli studi, anche ai prestatori di lavoro accessorio remunerati a voucher. Il testo del provvedimento è disponibile nella sezione Normativa e Prassi del sito internet www.agenziaentrate.gov.it, dove è indicato anche un percorso per la consultazione dei modelli.

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