sinergia medico farmacistaL’informatizzazione in sanità e la telemedicina rivestono un ruolo fondamentale per migliorare la presa in carico del paziente, garantendogli continuità assistenziale, monitoraggio e aderenza alla terapia e per ottimizzare la spesa, offrendo servizi territoriali in una logica sempre meno ospedalocentrica e sempre più rivolta alle esigenze della persona. La sinergia tra medico e farmacista diventa indispensabile.In questo quadro si inserisce la sperimentazione di un nuovo progetto pilota (M.U.R. Medicine Use Review) della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, in collaborazione con la Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent, che punta da un lato a rafforzare – tramite l’intervento professionale del farmacista con la tenuta di un dossier farmaceutico del paziente – il controllo sull’uso corretto dei farmaci, soprattutto in riferimento a malattie croniche molto diffuse tra la popolazione, come l’asma, l’ipertensione e il diabete e, dall’altro lato, a valutare l’impatto effettivo dello stesso intervento del farmacista sul corretto comportamento del paziente, nonché a dimostrare il valore della farmacia sul territorio, rispetto al miglioramento sia della salute del cittadino che dell’impiego delle risorse del ssn.
È questo in sintesi quanto emerso dal dibattito su “Pharmaceutical Care: sinergie tra medico e farmacista per l’efficacia delle terapie e il governo della spesa”, il tema di strettissima attualità della decima edizione del Caduceo d’Oro 2014 che si è svolta sabato a Bari nella sala polifunzionale del Comando Scuole della Terza Regione Aerea.
Nell’ambito dell’appuntamento annuale organizzato dall’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat e patrocinato da Senato della Repubblica, Ministero della Salute, Federazione Ordini Farmacisti italiani e Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia, si sono confrontati, intervistati dal giornalista Michele Mirabella, i senatori Andrea Mandelli e Luigi d’Ambrosio Lettieri, rispettivamente presidente Fofi presidente Ordine interprovinciale Farmacisti Bari e Bat; sen. Amedeo Bianco, presidente FnomCeO; Luca Pani, direttore generale Aifa; Donato Pentassuglia, assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia e Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.
“La sanità ha bisogno di una nuova governance”, ha sottolineato D’Ambrosio Lettieri “Abbiamo bisogno di una efficace attività di contrasto alla corruzione, agli sprechi, ma anche di grandi investimenti per migliorare l’appropriatezza degli atti professionali e dell’assunzione dei farmaci. L’ OMS ritiene che circa il 50% dei farmaci sia utilizzato in modo inappropriato e stima che i costi di questa inappropriatezza a livello europeo arrivino addirittura a 130 miliardi di euro. La percentuale di mancata aderenza alle prescrizioni mediche sale al 70% se riferita ad una fascia di pazienti in età avanzata. E questo dato è ancora più preoccupante se si considera che il 65% dei farmaci è destinato proprio agli over 60. Allora è necessario rilanciare la storica sinergia tra le professioni della sanità, in particolare tra medici e farmacisti, per monitorare il corretto utilizzo del farmaco, per evitare che la cosiddetta cultura del fai da te finisca con il determinare effetti assolutamente dannosi sia sulla salute dei cittadini che sulle casse dello Stato.
La ministra agli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, farmacista, cui è stato consegnato il Caduceo 2014, ha sottolineato come “l’approccio interdisciplinare nella cura della persona ben si inserisca nel processo di ammodernamento del sistema nel quale è coinvolta a pieno titolo anche la Farmacia dei servizi e che dovrà trovare realizzazione anche attraverso la riorganizzazione delle cure primarie previste dal Patto per la salute”. Dal confronto è emersa anche la necessità di dare seguito alle Linee Guida nazionali sul Sistema Cup al fine di integrare pienamente l’offerta dei servizi sanitari, ridurre al minimo spostamenti inutili del cittadino, mettendo in rete tutte le informazioni necessarie su strutture pubbliche e private-convenzionate, nonché superare la logica competitiva tra regioni per privilegiare una metodologia comune che tenga conto dei bisogni del cittadino e consenta ai professionisti del settore di lavorare in condizioni adeguate.

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