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A distanza di alcuni mesi, gran parte delle sigle in rappresentanza dei farmacisti titolari di farmacia, ha ribadito che, nonostante gli abbandoni delle varie sigle, «tale tavolo, non legittimato e non rappresentativo, destinato dunque a esaurirsi, è proseguito con l’unica sigla rimasta», invitando la Fofi a fornire chiarimenti su «numerose segnalazioni pervenute circa la presentazione alla politica di tale tavolo, sfiduciato, minoritario e non legittimato, come rappresentativo della realtà delle parafarmacie italiane». Cosa che, se confermata, secondo le sigle, sarebbe «una grave interferenza non autorizzata in alcun modo nel dialogo inerente le parafarmacie». A rafforzare ciò, le sigle ribadiscono la decisione di «intraprendere o proseguire ogni forma di dialogo politico e istituzionale», tuttavia, «senza alcuna mediazione da parte dell’Ordine, che non sembra offrire su tali questioni le necessarie garanzie di imparzialità». Infine, concludono che «nessuna delle suddette sigle vorrebbe procedere a diffide ufficiali, tuttavia tale opzione verrà valutata nel caso ne fosse ravvisata la necessità».
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