Il settore farmaceutico italiano, sia pubblico che privato convenzionato, è da tempo alle prese con numerose problematiche che minano l’efficienza del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Organici insufficienti, inadeguatezze organizzative e terapeutiche, e mancanza di programmazione formativa e assistenziale sono solo alcune delle criticità emerse nel corso della pandemia. A queste si aggiunge una “vacatio legis” che ha visto ridursi drasticamente i ranghi dei farmacisti ospedalieri e territoriali, professioni strategiche per il Ssn. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha denunciato l’insufficienza di medici e farmacisti come un fallimento della politica, sottolineando come l’accesso alla salute non sia più un diritto universale e garantito. Sono questi i fondamenti che hanno portato all’organizzazione degli Stati generali della professione farmaceutica, a Roma 4 e 5 maggio 2023, promossi dal Sindacato nazionale farmacisti ospedalieri (Sinafo) e dalla Società italiana di farmacia chimica e terapia (Sifact), con l’obiettivo di richiamare l’attenzione su un settore fondamentale per il Ssn.

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Il ruolo dei farmacisti ospedalieri e territoriali nel garantire l’equità del sistema sanitario

Secondo Roberta Di Turi, segretario generale Sinafo e direttore dipartimento dei servizi – Uoc farmacia ospedaliera Asl Roma 3, i farmacisti ospedalieri e territoriali svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la sostenibilità del sistema sanitario attraverso cure costo/efficaci e sicure. Tuttavia, i dirigenti farmacisti sono in numero insufficiente. Secondo Di Turi «ce ne vorrebbero almeno 8500, considerato che controllano e governano la gran parte dei 32,2 miliardi di spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata). Quasi il 2% del Pil nazionale».

Ripensare la professione del dirigente farmacista per affrontare le sfide future

Di fronte a queste problematiche, diventa fondamentale ripensare e ridefinire gli orizzonti della professione del dirigente farmacista del Ssn, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica in campo sanitario e della commercializzazione di farmaci innovativi e dispositivi medici sempre più complessi e costosi. Il prof. Silvio Garattini, nel suo intervento sull’informazione indipendente a garanzia della qualità dell’assistenza farmaceutica, ha evidenziato l’importanza di investire in prevenzione per rendere il Ssn più efficace, considerando che la maggior parte delle malattie sono evitabili. Tuttavia, interessi economici e culturali ostacolano questo cambiamento. Garattini ha osservato che «se vogliamo un Ssn efficace dobbiamo investire in prevenzione. Non dobbiamo dimenticare che la maggior parte delle malattie sono evitabili. Ma ci sono grandi interessi che lo impediscono. Ci sarebbe bisogno di una grande rivoluzione culturale, perché così come è il Servizio sanitario nazionale non è più sostenibile».

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