«Le farmacie italiane sono diversificate fra di loro dal punto di vista economico, dal punto di vista sociale. A volte ci viene da pensare che la possibilità che c’è stata data nell’aderire tutti in un unico contenitore sia stato un grosso errore. Troppo diversa la situazione sul territorio nazionale, si passa da mega farmacie a farmacie di dimensioni normali, a farmacie lillipuziane». È quanto scrive Luigi Sauro, presidente di Federfarma Molise, in una lettera inviata agli organi di informazione di categoria.

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«Come si può pensare – si legge nella lettera – che le problematiche tra queste tre tipologie siano superabili unilateralmente? Le necessità di una grande farmacia non possono coincidere con le necessità di una piccola farmacia, le aspettative di una grande farmacia non possono coincidere con quelle di una piccola farmacia. Crediamo che la rappresentanza all’interno dello stesso sindacato debba essere espressa da chi avverte e senta sulla propria pelle le stesse problematiche».

«E allora – prosegue Sauro – in un momento in cui si parla di remunerazione, distribuzione diretta, distribuzione per conto, rinnovo della convenzione non sarebbe il caso che tutte e tre le anime della farmacia italiana, giudicata come eccellenza dalle associazioni di consumatori, possano essere rappresentate all’interno non di un contenitore unico ma da una Confederazione sindacale espressa nelle tre Anime della farmacia italiana grande, media e piccola un sindacato uno e trino, dove i rappresentanti di tutte e tre queste anime possano alloggiare nella stessa casa con la possibilità di esprimere, presentare, risolvere le problematiche di quella fetta di farmacie che rappresentano. Questo sarebbe realmente un sindacato rappresentativo di tutti. Altrimenti – conclude Sauro – se non c’è comprensione, solidarietà e professionalità a cosa serve questa Federfarma se lo spirito commerciale deve prevalere su quello professionale e l’egoismo sulla solidarietà?».

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