In che modo dare impulso all’assistenza sanitaria sul territorio? Come favorire la centralizzazione delle farmacie rispetto alle esigenze dei pazienti? Se ne è parlato nell’evento online “Il valore delle farmacie nello scenario post-Covid-19 in Lombardia” promosso da Federfarma Lombardia, a cui hanno partecipato diversi dirigenti di categoria e del mondo della politica tra cui Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, Andrea Mandelli, presidente Fofi e vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Zocchi, vicepresidente di Federfarma Lombardia, ed Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità e Politiche Sociali della Lombardia.
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I progetti di Federfarma Lombardia per la centralizzazione della farmacia
La risposta, secondo quanto emerso nell’evento, verrebbe dall’uso della telemedicina, passando per il monitoraggio dell’aderenza terapeutica nei pazienti cronici, ma anche con vaccinazioni, campagne di screening e prevenzione. In tale direzione Federfarma Lombardia che intende portare avanti iniziative tra cui «campagne di screening e prevenzione, prima fra tutte quella per il tumore del colon-retto; attività di telemedicina (holter pressorio e cardiaco, ECG, auto spirometria), con l’obiettivo di renderle un canale ordinario di accesso al Sistema sanitario, mediante la convenzione con Regione Lombardia; controllo dell’aderenza terapeutica nei pazienti in cura per ipertensione, Bpco, diabete e supporto nella presa in carico dei soggetti con cronicità, con il farmacista alleato strategico a fianco del medico di famiglia e dello specialista». A queste si aggiunge la possibilità «di eseguire tamponi e vaccinazioni in farmacia, ponendo l’Italia al passo con altri Paesi europei».
«Gestione territoriale della sanità non può prescindere dalla farmacia»
«In questa crisi sanitaria senza precedenti – ha evidenziato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia – le oltre 3mila farmacie lombarde hanno dato un contributo sostanziale nell’emergenza, dimostrando di avere molte potenzialità che meriterebbero di essere espresse e valorizzate. È chiaro ormai come la gestione territoriale della sanità non possa prescindere dalla farmacia che, grazie alla sua facile accessibilità e al rapporto fiduciario con il paziente, può agire da “catalizzatore” di efficienza e buon servizio, avvicinando il Ssr ai cittadini, promuovendo la cultura della prevenzione, semplificando i percorsi diagnostico-terapeutici e facilitando ulteriormente l’accesso alle terapie. Per rispondere alle richieste che arrivano dagli stessi utenti – prosegue la dirigente -, ci impegneremo ad ampliare le prestazioni offerte. Siamo sin d’ora a disposizione della Regione, per un maggiore coinvolgimento delle farmacie in quella sanità del territorio che l’imminente revisione della Legge 23 intende potenziare, in linea con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che destina il 45% delle risorse complessive per la salute al rafforzamento dei servizi e delle strutture di prossimità».
«Imprescindibile l’implementazione del modello della farmacia dei servizi»
Secondo Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e vicepresidente della Camera dei Deputati, «l’emergenza pandemica, in particolare nella prima fase, ha drammaticamente sottolineato l’importanza di una rete di assistenza territoriale tanto capillare quanto accessibile. Contemporaneamente ha dimostrato quanto in questa rete siano fondamentali i farmacisti e le farmacie di comunità che hanno sempre garantito non solo la continuità dell’accesso al farmaco ma anche la riuscita di importanti innovazioni, come la completa dematerializzazione delle ricette, e risolto criticità come quella legata all’ossigenoterapia domiciliare. Dopo questa esperienza – ha evidenziato Mandelli – diviene imprescindibile l’implementazione del modello della farmacia dei servizi, con tutti gli strumenti innovativi – a cominciare dalla telemedicina – in grado di contribuire a una reale sinergia interprofessionale e alla completa presa in carico del paziente, in base al principio di prossimità delle cure».
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