lpi«La spesa out of pocket in Italia è saluta negli ultimi anni, così come quella farmaceutica. Il ripiano viene sanato attraverso il pay-back, dove a contribuire sono le farmacie, i distributori intermedi e le industrie farmaceutiche. Mentre i cittadini, per i costi del ticket, abbandonano la possibilità di acquistare farmaci in convenzione, con ricetta Ssn, e provvedono con le proprie risorse economiche». A spiegarlo è il presidente delle Libere Parafarmacie Italiane, Ivan Giuseppe Ruggiero, in una lettera indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin nella quale si spiega che «proposte come il delisting sarebbero le uniche a essere efficienti, per contenere e abbassare la spesa pubblica e privata».
«Aumentare la concorrenza, abbassare i prezzi dei farmaci, migliorare i servizi, rendere più agevole per i cittadini l’accesso ai medicinali e alle cure – prosegue il dirigente – non è una questione di tempistica e di convenienza economica per chi lo propone. Il governo deve cercare di contenere la spesa pubblica mantenendo alti i livelli del servizio per i cittadini. Aumentano i ticket, aumenta il costo dei farmaci, aumenta la compartecipazione delle spese per prestazioni sanitarie, diminuiscono gli ospedali nelle nostre città, peggiora la sanità, i cittadini sono costretti a pagare con le proprie tasche quello che dovrebbe essere un diritto assicurato dallo Stato e cioè garantire assistenza sanitaria, accesso alle cure e ai farmaci, come previsto dalla nostra Costituzione».
«Se le parafarmacie fossero trasformate in farmacie non convenzionate – insiste Ruggiero – le stesse rappresenterebbero una seria risorsa del Ssn, contribuendo non solo alla diminuzione della spesa pubblica convenzionata, ma anche di quella privata. Cosi si creerebbe una sostenibilità che porterebbe benefici a tutto il sistema farmaceutico, comprese le farmacie stesse, che non sarebbero obbligate a versare denaro per ripianare lo sforamento della spesa sanitaria, attraverso il pay-back. Il panorama farmaceutico ha bisogno di nuovi soggetti che possano anche fare prevenzione nelle proprie strutture».

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