Affordable medicines Europe è un’associazione di importatori ed esportatori paralleli di medicinali. Nel gennaio 2020 ha pubblicato un documento dal titolo “Risparmi dalle importazioni parallele in Europa”, volto a dimostrare «l’impatto positivo che la promozione della concorrenza ha sul mercato farmaceutico, nonché il ruolo essenziale che le importazioni parallele svolgono ai fini del contenimento della spesa sanitaria in Europa», come ha dichiarato nella premessa il segretario generale dell’associazione Kasper Ernest.

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Le analisi delle organizzazioni indipendenti

Nel rapporto, che illustra analisi pubblicate nel 2018 e nel 2019 da organizzazioni indipendenti riguardanti le importazioni parallele in Germania, Svezia, Danimarca e Polonia, si legge che «i recenti studi economici continuano a dimostrare che le importazioni parallele di farmaci […] comportano risparmi significativi, attribuibili sia alla differenza di prezzo tra il farmaco originale del produttore e l’equivalente oggetto di importazione parallela che alla pressione concorrenziale sui prezzi». Secondo quanto riportato nel documento, le importazioni parallele consentono ai pazienti di accedere a farmaci più economici, garantendo qualità e sicurezza, e costituiscono l’unica forma di concorrenza nei confronti dei medicinali ancora protetti da brevetto.

La regolamentazione del parallel trade

Il parallel trade, legale nei paesi dell’Unione europea, è rigidamente regolamentato. Sfruttando le differenze di prezzo tra i farmaci commercializzati negli stati membri, i sistemi sanitari pubblici e le farmacie ottengono dal commercio parallelo risparmi ingenti. I farmaci originali vengono trasferiti da uno stato all’altro dell’area economica europea ad un prezzo più basso. «Il prezzo dei farmaci – si legge nel documento – è una tematica di competenza nazionale e si registrano variazioni significative tra i paesi europei». Gli importatori paralleli devono intercettare queste situazioni per immettere sul mercato farmaci più economici e competere con l’originator. I risparmi diretti derivano dalla differenza di prezzo tra i farmaci venduti dal produttore e quelli importati; i risparmi indiretti provengono dalla pressione concorrenziale esercitata dalle importazioni parallele, che induce i produttori a fissare un prezzo più basso.

I risparmi generati nel 2018

Nel 2018 i risparmi generati dalle importazioni parallele per i quattro paesi considerati nello studio ammontavano ad oltre 3,2 miliardi di euro. In termini di vendite, la Germania è il mercato più grande in Europa. La quota di importazioni parallele della Svezia è maggiore in percentuale a quella della Germania. Quello danese è il più grande mercato per capita, mentre in Polonia il mercato è relativamente nuovo ed in rapida crescita.

Gli ostacoli da rimuovere per ottenere maggiori risparmi

Gli autori dello studio individuano alcuni ostacoli al commercio dei farmaci che, se sbloccati, porterebbero a risparmi ancora maggiori. Per quanto riguarda le importazioni, vi sono paesi che applicano politiche di rimborso per i medicinali importati parallelamente che li pongono in una posizione svantaggiosa rispetto agli stessi farmaci commercializzati dal produttore; in altri paesi oneri amministrativi rappresentano ulteriori impedimenti. Se si considerano le esportazioni, in certi paesi esistono restrizioni che limitano o vietano il commercio dei farmaci. Pur riconoscendo la sensatezza del controllo delle esportazioni di quei farmaci che scarseggiano, gli autori lamentano mancanza di chiarezza e coerenza nei criteri atti a interdire il parallel trade e auspicano che istituzioni e governi europei promuovano maggiormente la concorrenza nel mercato del farmaco.

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