La riforma farmaceutica europea ha superato un passaggio cruciale con l’approvazione del Consiglio, avviando la fase finale dei negoziati tra Commissione, Parlamento e Consiglio stesso. Il cosiddetto “Trilogo” definirà gli ultimi dettagli del pacchetto normativo, che mira a migliorare l’accesso ai medicinali e la sicurezza degli approvvigionamenti. L’associazione Medicines for Europe, rappresentante delle aziende produttrici di farmaci generici, biosimilari e value added medicines, ha espresso una posizione chiara: sostiene la riforma a condizione che promuova equità e riduca le disparità tra Stati membri. In comunicato diffuso il 5 giugno 2025, l’organizzazione ha rimarcato la necessità di evitare ulteriori estensioni dei diritti di proprietà intellettuale, già considerati tra i più prolungati a livello globale.«Esortiamo le istituzioni europee a incrementare l’armonizzazione delle norme per facilitare l’accesso ai farmaci e garantire approvvigionamenti sicuri», si legge nella nota.

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Priorità: investimenti e competitività del settore

Medicines for Europe ha osservato che «è un passo importante per il progresso nella regolamentazione farmaceutica in un contesto geopolitico turbolento”, si legge nel comunicato diffuso dall’associazione che avverte: “sosterremo questa riforma a condizione che possa realmente garantire un accesso equo ai farmaci per tutti gli europei e che contribuisca ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali».

L’opposizione all’estensione dei diritti di proprietà intelletuale

La sigla ha sottolineato che «ci opporremo ai tentativi di estendere gli incentivi e i diritti di proprietà intellettuale, che già garantiscono la più lunga tutela monopolistica al mondo – avverte anche in proposito Medicines for Europe – ed esortiamo il Consiglio, il Parlamento e la Commissione ad aumentare l’armonizzazione delle norme per un migliore accesso e sicurezza dell’approvvigionamento per i pazienti in tutti gli Stati membri dell’Ue. L’accordo sugli incentivi normativi e di mercato dovrebbe garantire maggiori investimenti in Europa e un maggior numero di pazienti che beneficino dell’accesso all’innovazione in tutti gli Stati membri».

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