
Come è noto, l’Agenzia italiana del farmaco ha formalizzato la riclassificazione delle glifozine, inserendole nella fascia A dei farmaci rimborsabili e consentendone l’acquisizione in farmacia senza obbligo del piano terapeutico. Le principali organizzazioni dei pazienti hanno espresso apprezzamento per la decisione dell’Aifa.
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«Momento di svolta atteso da tempo»
Rossana Bordoni, presidente di Aisc, Associazione Italiana Scompensati Cardiaci, Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia, Massimo Morosetti, presidente di Fir, Fondazione Italiana del Rene, e Anna Lisa Mandorino, segretaria Generale Cittadinanzattiva, hanno accolto «con grande soddisfazione l’ufficialità del passaggio della classe delle glifozine alla distribuzione in farmacia territoriale e l’abolizione del piano terapeutico, due decisioni che rappresentano un cambiamento concreto e un momento di svolta atteso da tempo per migliorare la qualità di vita di milioni di pazienti cronici nell’ottica della facilitazione dell’accesso alla terapia».
«Passo importante verso una sanità più vicina al paziente»
Secondo le rappresentanze dei pazienti «per chi convive quotidianamente con condizioni come lo scompenso cardiaco, la malattia renale cronica o il diabete di tipo 2, l’accesso alle terapie è spesso reso difficoltoso da percorsi burocratici complessi e diversi da regione a regione e, da oggi, grazie a queste nuove disposizioni, si compie un passo importante verso una sanità più vicina al paziente, più equa e uniforme sul territorio nazionale». Dunque «ci auguriamo che ora le Regioni possano recepire questa importante ridefinizione, eliminando, dove esistono, i piani terapeutici locali».
«Presa in carico più efficace e integrata»
Le associazioni hanno poi sottolineato che «per i pazienti, i loro caregiver e i cittadini questo significa una riduzione degli spostamenti verso la farmacia, minore attesa, anche per le visite dallo specialista, possibilità di immediato ritiro del prodotto nella farmacia sotto casa e, come conseguenza, un miglioramento della qualità della vita. La prescrivibilità da parte del medico curante, incluso il medico di medicina generale, semplifica e velocizza l’accesso alla terapia, favorendo una presa in carico più efficace e integrata. Ma questo cambiamento non è solo una semplificazione amministrativa: rappresenta un passo avanti verso una gestione più umana e sostenibile delle malattie croniche che tiene conto dei reali bisogni delle comunità dei pazienti e dei cittadini».
Importanza di utilizzare precocemente alcune classi di farmaci
Per Francesca Patarnello, vice president market access & government affairs Astrazeneca Italia, «la semplificazione della prescrivibilità e della distribuzione delle glifozine rappresenta un momento importante che ci avvicina al resto d’Europa. In Italia, per molti anni, l’innovazione nei farmaci destinati a patologie croniche come diabete e Bpco non è stata valorizzata, limitandone l’accesso dei pazienti. Oggi questo cambiamento dimostra la consapevolezza del Ssn circa l’importanza di utilizzare precocemente alcune classi di farmaci, come le glifozine, efficaci non solo nella gestione dei sintomi ma anche nella prevenzione di outcome clinici e nella riduzione dei costi sociali e sanitari».
Maggiore accessibilità alle terapie e la semplificazione del percorso di cura
Patarnello ha poi evidenziato che «auspichiamo che una maggiore accessibilità alle terapie e la semplificazione del percorso di cura riducano in parte le disuguaglianze che le persone che convivono con la patologia affrontano quotidianamente. Con la rimozione dei piani terapeutici si rende il percorso di cura più agevole e veloce alleggerendo il carico burocratico del medico e si semplifica la vita del paziente, mentre con la disponibilità del farmaco presso la farmacia al pubblico, si valorizza il ruolo della rete delle farmacie e si concretizza il concetto di prossimità. Come azienda leader nel settore siamo orgogliosi di aver contribuito alla ricerca di una soluzione a vantaggio dei pazienti e al tempo stesso sostenibile per il sistema e di averlo fatto all’interno di un percorso di ascolto, dialogo e collaborazione».
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