Nonostante il primato negli studi oncologici di Fase I, il declino complessivo delle sperimentazioni e la quasi scomparsa degli studi post-registrativi (Fase IV) sono un campanello d’allarme per il futuro del settore. È quanto evidenziato dalla Società italiana di farmacologia (Sif), il cui presidente Armando Genazzani ha commentato il Rapporto Aifa sulle sperimentazioni cliniche in Italia.
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«Qualità dei nostri ricercatori è eccellente e il coordinamento dell’Aifa funziona»
Secondo il Presidente Sif «il trend che osserviamo non deve portare ad una corsa al colpevole. La qualità dei nostri ricercatori è eccellente e il coordinamento dell’Aifa funziona. La globalizzazione dello sviluppo di un farmaco, però, pone i singoli Paesi in competizione tra loro per attrarre gli investimenti della ricerca clinica. La crescita delle sperimentazioni in Asia e in Sud America deve essere letta in questa chiave. Questi Paesi stanno aumentando la spesa farmaceutica, si stanno strutturando meglio e presentano un numero ridotto di alternative sul mercato, facilitando così il reclutamento».
Sistema italiano ha potenziale per essere leader
Dunque, secondo Genazzani «per invertire la tendenza e rilanciare la competitività del Paese, servono interventi decisi e coordinati. Il nostro sistema ha il potenziale per essere leader, ma dobbiamo investire su più fronti: risorse economiche, semplificazione delle procedure e un’alleanza strategica tra istituzioni, enti regolatori e comunità scientifica. Solo così potremo garantire ai pazienti italiani le cure migliori e al sistema sanitario una ricerca clinica solida e competitiva».
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