L’Agenzia delle entrate ha fornito un parere interpretativo in merito al trattamento Iva applicabile alle quote di remunerazione introdotte dalla Legge 30 dicembre 2023, n. 213, in seguito a dubbi sulla corretta qualificazione fiscale delle componenti fisse e variabili del nuovo sistema di rimborso per le farmacie convenzionate con il Ssn. I chiarimenti riguardano due aspetti principali: se le quote indicate nei commi 225-226 della Legge di Bilancio 2024 rientrassero nel campo di applicazione dell’Iva con aliquota al 10% e se le quote aggiuntive previste al comma 227 fossero invece esenti.

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Meccanismo di calcolo e base imponibile

L’Agenzia ha analizzato il sistema di remunerazione, evidenziando come il corrispettivo per le cessioni di farmaci al Ssn sia determinato “ope legis”. La base di calcolo rimane il prezzo di vendita al pubblico al netto dell’Iva, sul quale vengono applicate quote percentuali e fisse. Ad esempio, per un farmaco con prezzo netto di 10 euro, la quota variabile del 6% ammonta a 0,60 euro, mentre le quote fisse variano in base alla fascia di prezzo. Tutte le componenti del corrispettivo confluiscono in un unico importo, costituendo la base imponibile per l’applicazione dell’Iva. La normativa fiscale vigente, in particolare l’articolo 13 del D.P.R. n. 633/1972, prevede che l’imposta si applichi sull’ammontare complessivo dei corrispettivi, comprese le quote aggiuntive legate alle caratteristiche della farmacia.

Le quote aggiuntive previste dalla remunerazione

Le quote fisse previste al comma 227 della Legge di Bilancio 2024 sono state introdotte per sostenere le farmacie a basso fatturato e quelle situate in aree rurali. A differenza delle misure temporanee previste dal Decreto Sostegni, le integrazioni hanno carattere strutturale e rientrano nel meccanismo ordinario di determinazione del corrispettivo. L’Agenzia delle entrate ha confermato che tali quote sono assoggettate all’Iva con aliquota al 10%, in linea con quanto previsto per i medicinali erogati dal Ssn. La soluzione interpretativa adottata garantisce coerenza con i principi fiscali comunitari, secondo i quali la base imponibile deve riflettere il valore effettivamente percepito dal cedente. Il parere conclude che le disposizioni della Legge di Bilancio 2024 non alterano il campo di applicazione dell’imposta, ma ne precisano il calcolo in un’ottica di maggiore trasparenza. Si rimanda alla sezione “Documenti allegati” per il parere integrale.

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