L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il 12 novembre 2024 il Rapporto Osmed 2023 “L’uso dei Farmaci in Italia”. L’analisi ha evidenziato alcuni miglioramenti in termini di appropriatezza prescrittiva, aderenza terapeutica e uso dei farmaci generici, ma sottolinea anche la persistenza di criticità su cui è necessario intervenire. Il rapporto ha messo in luce le differenze regionali nel consumo dei farmaci, non spiegabili dal punto di vista epidemiologico ma frutto di una inappropriatezza prescrittiva e dei consumi sulla quale c’è ancora da lavorare. L’Italia si colloca inoltre al terz’ultimo posto della classifica europea per quanto riguarda il consumo di farmaci generici, pari al 22,8% della spesa totale.
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Preoccupante aumento del consumo di antibiotici
Nonostante le campagne di sensibilizzazione e gli appelli a un uso consapevole degli antibiotici per arginare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, il rapporto evidenzia una crescita del loro consumo. Incremento vicino al 10% anche per i farmaci di fascia C acquistati direttamente dal cittadino, per una spesa che supera i 7 miliardi di euro, spinta da prezzi più alti e prescrizioni orientate su quelli più costosi. Nel 2023, la spesa farmaceutica totale è stata pari a 36,2 miliardi di euro, di cui il 68,7% rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. La spesa territoriale pubblica è stata di 12 miliardi e 998 milioni, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture pubbliche è stata invece pari a 16,2 miliardi di euro, registrando una crescita dell’8,4% rispetto al 2022.
Migliorare l’appropriatezza prescrittiva e l’aderenza alle terapie
Il rapporto evidenzia la necessità di lavorare sull’appropriatezza prescrittiva e sull’aderenza alle terapie, in particolare nella popolazione anziana, la più a rischio per la compresenza di più patologie che richiedono un trattamento farmacologico. Un anziano su tre assume 10 o più farmaci diversi in corso d’anno, rendendo più difficile l’aderenza alle terapie. Si rimanda al rapporto integrale sul portale Aifa.
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