Le priorità indicate da Cittadinanzattiva per migliorare il rapporto tra farmaci e pazienti con patologie croniche, alla luce dei risultati emersi dalla “Indagine civica sull’esperienza dei pazienti rispetto all’uso dei farmaci, con focus su biologici e biosimilari” e presentata ieri dalla stessa Associazione, attraverso il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC), non solo sono assolutamente condivisibili, ma confermano e rafforzano la necessità di proseguire sulla strada già intrapresa dalla Federazione dell’Ordine dei Farmacisti italiani.
Infatti, migliorare la conoscenza dei medicinali da parte del paziente che li sta assumendo, identificare eventuale effetti collaterali e, con l’intervento del medico curante, trovare le soluzioni più adeguate; migliorare l’aderenza del paziente alle indicazioni del medico e ridurre gli sprechi che, inevitabilmente, si producono quando i farmaci vengono usati male; contribuire a garantire il più alto livello di salute della collettività alla sostenibilità del Ssn, ottimizzando le risorse disponibili, sono proprio gli obiettivi del progetto Mur – Medicine Use Review (revisione dell’uso dei farmaci) che la Federazione sta sperimentando dal 2012 in particolare su pazienti affetti da asma e che, nella sua terza fase, coinvolge 14 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Firiuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lazio, Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna, Province Autonome di Trento e Bolzano).
Formazione e informazione sono strumenti imprescindibili di un percorso di innovazione della governance del sistema sanitario che passa attraverso la consapevolezza che solo una efficace sinergia tra medico-paziente-farmacista può fornire risposte concrete alla domanda di salute, considerando anche che il focus dell’attività assistenziale si va spostando sempre di più sul territorio, riducendo il ricorso alla ospedalizzazione.
In questo quadro, la Farmacia è punto di riferimento importante. Se da una parte abbiamo bisogno di una efficace attività di contrasto agli sprechi e alla corruzione, dall’altra necessitano investimenti credibili per migliorare l’appropriatezza degli atti professionali e dell’assunzione dei farmaci. L’OMS ci fornisce dati precisi e allarmanti a proposito, avvertendoci che circa il 50% dei farmaci viene utilizzato in modo inappropriato e stimandone i costi a livello europeo in 130 miliardi di euro. La percentuale di mancata aderenza alle prescrizioni mediche sale al 70% se riferita a persone in età avanzata.
La strada tracciata con l’informatizzazione del sistema sanitario, il fascicolo sanitario elettronico e il dossier farmaceutico che ne fa parte integrante e rilevante è in linea con le nuove esigenze, che vede anche un importante coinvolgimento dei cittadini per il rafforzamento della farmacovigilanza, ma va costantemente monitorata a livello territoriale, perché funzioni in maniera omogenea e integrata. Intanto, la Farmacia dei servizi dovrà trovare realizzazione anche attraverso la riorganizzazione delle cure primarie previste dal Patto per la Salute ed è urgente, inoltre, dare seguito alle Linee Guida nazionali sul Sistema Cup per integrare in maniera piena ed efficace l’offerta dei servizi sanitari.
È evidente che in questo processo di riorganizzazione vadano ascoltati innanzitutto i cittadini che, come dimostra anche l’indagine oggetto di questa nota, attraverso i propri rappresentanti, devono poter contribuire concretamente ad avviare il decisore politico verso soluzioni normative, amministrative e programmatiche adeguate”.
Lo dichiara in una nota il sen. d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI Commissione Sanità Senato e vicepresidente Fofi.
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