«Il ministro Lorenzin e il governo hanno promesso che nella prossima legge di stabilità non ci saranno tagli alla sanità e alla farmaceutica che negli ultimi anni sono state un po’ il bancomat dello Stato». A dichiararlo è stata Annarosa Racca, presidente di Federfarma, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Asca, nella quale ha spiegato che «con a popolazione che invecchia e con l’aumento delle malattie croniche c’è bisogno di farmaci, anche per evitare ricoveri ospedalieri. C’è sempre una forte differenza tra la farmaceutica territoriale, cioè i farmaci distribuiti dalle farmacie che sono in costante calo, e la farmaceutica ospedaliera che invece è in continuo aumento. Noi come Federfarma chiediamo al governo di riportare alcuni farmaci ospedalieri di consolidato uso all’interno delle farmacie, anche per ridurre i disagi dei cittadini».
Soffermandosi poi sul disegno di legge sulla Concorrenza, attualmente in discussione alla Camera, la dirigente dell’associazione di categoria ha sottolineato che il nuovo impianto normativo «intende preservare il servizio farmaceutico e afferma che i farmaci con ricetta dovranno restare nelle farmacie, e che ogni cittadino dovrà avere una farmacia sotto casa. La grande novità liberalizzatrice è invece il fatto che la farmacia non dovrà più essere solo del farmacista professionista, ma potrà essere acquisita da società di capitali: un’evoluzione che c’è in molti Paesi e che arriverà anche in Italia».
Infine, Racca ha commentato l’introduzione della ricetta elettronica, che «è già in vigore in quasi tutte le Regioni e in alcune è già arrivata all’80-90%. Nella media direi che siamo già al 50%. La farmacia ha investito tanto nell’evoluzione tecnologica, e per i cittadini non cambierà nulla. Anzi ci saranno più efficienza, informazioni più tempestive e anche dei risparmi. In materia di nuovi servizi è già partita la consegna a domicilio dei farmaci per i cittadini che non possono muoversi, per la quale abbiamo istituito un numero verde. Poi in farmacia si potranno fare analisi o autoanalisi, prenotare una visita specialistica e pagare il ticket, fare prevenzione per tante patologie importanti o prenotare un servizio infermieristico o di fisioterapia. Il farmacista sarà sempre più il consulente dei cittadini e il presidio sanitario fondamentale sul territorio».
Nella serata del 30 settembre 2015, tuttavia, una nota del Movimento 5 Stelle spiega che «il presidente del Consiglio durante il question time alla Camera ha confermato che per il 2016 il Fondo Sanitario Nazionale sarà tagliato, smentendo e sbugiardando il suo ministro della Salute, Lorenzin, e la Conferenza delle Regioni, capitanata dal presidente Chiamparino». I deputati M5S della commissione Affari sociali aggiungono che «oggi Renzi ha affermato che il Fondo per l’anno prossimo sarà di 111 miliardi. I conti sono presto fatti: nella precedente Legge di Stabilità il finanziamento previsto nel 2016 per il Fsn era di 115 miliardi. Poi è intervenuto il taglio da circa 2,3 miliardi, dovuto all’Intesa Stato-Regioni, per cui la cifra iniziale scende a circa 113 miliardi. Ora però Renzi parla di 111 miliardi e, dunque, all’appello ne mancano due».
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