Oltre 1030 farmacie e 1284 cittadini, di cui quasi due su tre affetti da almeno una patologia cronica. È il campione di farmacie analizzato, il 57,7% rientra o è candidato a rientrare nella sperimentazione della Farmacia dei servizi. Sono i principali dati sul quale si basa il Rapporto annuale sulla farmacia, presentato a Roma. Il Rapporto presenta anche le variazioni – nel periodo 2018/2022 – relative ai temi analizzati, evidenziando come, ad esempio nell’ambito della prevenzione, nel 2018 solo il 18% delle farmacie avesse partecipato agli screening per il tumore al colon retto. Tale valore era al 74% già l’anno successivo, fino al 78,4% della rilevazione 2022. Fra i servizi attivi in farmacia, è cresciuto anche il dato relativo al monitoraggio dei parametri, nel 2018 effettuabile nel 90% dei casi, e che è arrivato al 96% nel 2022. In crescita anche l’erogazione dei servizi CUP, dal 63% del 2018 al 77% del 2022.
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Fiducia dei cittadini negli equivalenti
Nel 2022 oltre un terzo attive su campagne di prevenzione per patologie croniche e vaccinazioni. Crescono la richiesta e la fiducia dei cittadini negli equivalenti. Potenziare il ruolo di prossimità della farmacia e la sua funzione di luogo di informazione e divulgazione, la richiesta condivisa da farmacisti e cittadini. I cittadini confermano la loro fiducia nella farmacia come luogo di accesso per informazioni e servizi, in particolare rispetto ai temi della prevenzione e dei farmaci equivalenti. A proposito di prevenzione, il 34% dei farmacisti ha svolto nell’ultimo anno campagne di screening per l’individuazione di soggetti a rischio per patologie croniche: nell’impegnarsi su questo fronte, i farmacisti si sono concentrati su diabete (70,3%), malattie cardiovascolari (48,2%), dislipidemie (35,9%), BPCO (14,4%). Caso a parte merita l’adesione massiccia, nel 2022, per la campagna di prevenzione oncologica del tumore al colon-retto, alla quale ha aderito ben il 78,4% delle farmacie intervistate. Incoraggiante la risposta dei cittadini, che nel 30,8% dei casi hanno partecipato ad almeno uno dei programmi di prevenzione citati.
L’uso dei farmaci equivalenti
Rispetto ai farmaci equivalenti, nell’ultimo anno l’83,4% dei cittadini ha ricevuto dal farmacista suggerimenti per un loro utilizzo e, al contempo, informazioni sul fatto che il principio attivo sia il medesimo del farmaco originale (lo dichiara il 63,7% dei cittadini) così come rassicurazioni su sicurezza, efficacia e qualità dell’equivalente rispetto al farmaco di marca (46%) nonché sulla possibilità di risparmiare (lo riporta il 39,3% dei cittadini). Gli stessi farmacisti dichiarano che da due anni a questa parte è in costante aumento la richiesta da parte dei cittadini di utilizzare i farmaci equivalenti: a pensarla così oggi è il 36,5% dei farmacisti, nel 2020 era solo il 13,4%.
Il ruolo sociale della farmacia
In termini di ruolo sociale della farmacia, i cittadini apprezzano soprattutto la cortesia (48,2%) e la conoscenza del farmacista di fiducia rispetto ai loro problemi di salute (36,5%), mentre l’ascolto da parte del farmacista e la velocità nel servire la clientela sono più importanti (rispettivamente nel 41,8% e nel 40,6% dei casi) per chi non ha una farmacia di riferimento. Dal punto di vista dei farmacisti, per quanto concerne i servizi di prossimità e la loro riorganizzazione prevista dalla riforma dell’assistenza territoriale, occorrerebbe potenziare l’attività di prevenzione e gli screening (la pensa così l’84,9% dei farmacisti intervistati), come pure la dispensazione attiva dei farmaci (71,3%), la telemedicina e i test diagnostici (67%).
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