Deregulation totale: niente turni, niente regole e corse a dieci euro. E’ una protesta clamorosa quella che si apprestano a mettere in campo i tassisti di Roma, per dire basta a un abusivismo che sta mettendo in ginocchio la professione. Così cercheranno di battere la concorrenza sleale con la stessa moneta: l’11 giugno saranno abusivi per un giorno, sciogliendo i turni e chiedendo dieci euro come tariffa massima.
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Spiegano i tassisti: “Se facessimo sciopero totale faremmo gli interessi dei nostri concorrenti, gli Ncc e gli abusivi. Allora facciamo come loro: lavoriamo ma senza regole, fuori dal mercato, nei giorni e negli orari che vogliamo”.
L’11 giugno sarà solo l’inizio di quella che si configura come un’escalation di proteste. Da quel giorno i taxi vogliono dare il via a una serie di azioni di protesta in maniera autonoma, slegata dai sindacati, sull’onda dell’esasperazione di una crisi che non cede il passo e di una professione minata da conducenti improvvisati, abusivi puri, licenze utilizzate in città diverse da quelle del rilascio. Non solo. L’abusivismo si adegua alla globalizzazione e vede l’ingresso in Italia di fantomatiche società con sede nei vicini Paesi dell’Est, che si inseriscono nel settore del trasporto su taxi. I prezzi sono assolutamente concorrenziali e non si fatica a capire il perché: nell’Est le maglie del fisco sono molto più allentate e permettono quindi di abbattere i costi.
Il caso dei taxi è l’emblema di un Paese che sta diventando la patria dell’abusivismo, con il settore medico che la fa da padrone. Dai medici ai veterinari, dagli odontoiatri ai farmacisti i casi di chi esercita la professione senza titoli si moltiplicano in maniera preoccupante. L’irregolarità viene usata per risparmiare e battere la concorrenza. Sanzioni, controlli e leggi sembrano essere insufficienti a drenare il fenomeno, che si espande come un cancro trovando nuove forme di proliferazione. Ed ecco che la protesta clamorosa dei tassisti sembra segnare l’inizio di una nuova era, svincolata dai canali tradizionali, che potrebbe vedere l’utilizzo di strumenti e mezzi più d’impatto e più idonei a fare presa sull’opinione pubblica.
In marzo sempre i tassisti avevano dato vita ad una mobilitazione che aveva creato disagi per passeggeri e turisti, spegnendo i motori all’aeroporto di Fiumicino contro la carenza di controlli e gli Ncc abusivi. Ed erano scoppiati anche tafferugli tra chi aveva incrociato le braccia e chi aveva tentato di caricare in auto i passeggeri. Guerra di tutti contro tutti, insomma, in un Paese dove l’irregolarità la fa da padrone.
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